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Ciclismo: il Giro d’Italia a San Marino

21 mag 2008
Ciclisti
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Il giorno del Giro a San Marino è il giorno dell’Lpr, dicono i saggi. O Di Luca per la tappa o Bosisio per la maglia. E invece è il giorno del giudizio per molti. Le cataratte del cielo si aprono e fin dalle prime ore del mattino piove. Se ne vanno in 5 e quando entrano in Repubblica dal confine di Faetano sono Dall’Antonia, Lastras, Mangel, Berolini e Veikanen a precedere il gruppo di qualcosa come 12 minuti. “Possono arrivare” dice la gente che nonostante un tempo da cronoscalata di Natale è numerosissima. Il Giro è il Giro e quando passa è una festa. Alla porta del paese il Gran Premio della Montagna e poi giù verso Murata e il confine della Cerbaiola. Si vede poco Riccò sulle strade di casa, la maglia rosa arranca mentre il colombiano Soler si ritira con polso fratturato e pure Verbrugge la da su. C’è il leggendario Cippo e ci sono altre salitissime prima di calare verso Cesena. E i colpi di scena sono appena cominciati. Bosisio di cui alla prima riga guadagna e si fa una manciata di chilometri con la maglia rosa virtuale sulle spalle, poi cade sul Barbotto e addio. Il gruppo molla un po’ quelli davanti si rimescolano e sui Gessi ultima salita (pedalabile, ma non un cavalcavia) restano in 3. La tappa è per Lastras Baliani e Bertolini che si annusano e si studiano. Il centro storico di Cesena pullula di appassionati, ma ha il pavè da classica del nord. Il sampietrino bagnato è fatale al postiere della bici di Bertolini che scivola a 500 metri dal traguardo. Contropiede di vincente di Bertolini sulla gamba piantata di Lastras. L’undicesima tappa è sua, la maglia dopo sofferenza e peripezie sparse è ancora di Visconti.

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