L'Angliru è un privee per soli campioni e non è un caso che ospiti l'ultimo assolo dell'ultimo Contador. Che chiude in maniera imperiale una carriera da signore della bici. In una giornata tremenda con una partenza da lontano. Improbabile, impronosticabile, fenomenale come tutta la carriera. Idolo di spagnoli e non, idolo della gente del ciclismo che se lo vuole godere per l'ultima volta. Come i compagni di fuga che danno tutto per tirarlo su. Una cavalcata poetica a prova anche di Chris Froome e del sergene Poels che fino alla fine provano a dargli la caccia. Senza esito, o meglio con un finale che va bene a tutti. Contador lascia vincendo, Froome conquista la Vuelta. Il pistolero lascia sull'Angliru un affresco per i posteri, Froome manda messaggi ai contemporanei. E' lui il padrone delle corse a tappe, lui che con doppietta Tour-Vuelta si siede in un divano a tre posti con Anquetil e Hinault tanto per gradire. Secondo in questa corsa spagnola che già fu sua lo squalo Nibali. Una caduta gli ha tolto l'idea di un ultimo attacco a Froome. Ma chiude comunque secondo a 2,15'' dal mariziano in una classifica generale che la passerella di Madrid non ritocca. E ora chi ancora ne ha in testa e nelle gambe può pensare al mondiale.
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