La corsa rosa ha quasi un secolo

Ci sono grandi nomi, che scaleranno grandi montagne. Ci sono protagonisti annunciati e altri che si scopriranno per strada. La strada è bellissima. Quella lingua d'asfalto che porta lo spettacolo del Giro d'Italia sotto le case dei tifosi e sulle vette più belle. E' la corsa rosa numero 99 quella uscita dai padiglioni di Expo, piace a Contador e Nibali e dunque chi non prevede un duello tra i due big. Strada che vai e ciclismo che trovi e campioni che ad un certo punto scendono dalla bici perchè la vita va avanti e il tempo della pedalata finisce. Lo annuncia Ivan Basso, commosso, lui che sportivamente è vissuto tre volte. E' incappato nella storiaccia dell'Operacion Puerto affrontata a testa alta, come il tumore sconfitto da fuoriclasse. Scende dalla bici ma resta nel ciclismo, nella Tinkoff-Saxo come uomo di collegamento tra area tecnica e corridori. Un ruolo cucito addosso. Dunque il Giro 2016 è pronto: la crono del Chianti, il tappone di Corvara, il gran finale a Torino. E' un Giro che si vincerà in salita, ma che si può perdere tutti i giorni. C'è chi non lo vincerà mai pur meritando, ma chi lo vince di certo non lo vincerà per caso.

r.c.

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