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Delfinato, l'uomo volante è tornato: tappa 2 a Roglic

La Jumbo-Visma sa solo vincere. Froome non frulla più, Bernal a dieci secondi dallo sloveno

di Valerio Sforna
14 ago 2020
Delfinato, l'uomo volante è tornato: tappa 2 a Roglic

I gialloneri della Jumbo si prendono tutte le corse del post-lockdown. Strade Bianche, Milano-Sanremo e tappa 1 del Delfinato con Wout Van Aert. Gran Piemonte con George Bennett. E, ieri, tappa 2 del Delfinato con l'uomo volante: Primoz Roglic. Uno che ha due passioni: la montagna e la velocità e che nella vita precedente ha vinto anche un oro juniores nel salto con gli sci.

Una seconda tappa impegnativa. 135 chilometri con partenza da Vienne e arrivo posto in cima al primo passo alpino della storia del Tour de France, il Col de Porte, un tempo “follia omicida”, o almeno così lo definì nel 1907 Louis Trousselier rivolto all’inventore della Grande Boucle.

Subito dopo il via partono in avanscoperta sette uomini, il cui vantaggio si assesta intorno al 3'. Il gruppo comincia a subire una folta scrematura sulla Cote Maillet: a pagare dazio è anche Peter Sagan, mentre davanti Armirail e Schar tentano l'assolo. Poco prima delle rampe iniziali del Col de Porte - 17,6 km al 6% con punte del 10% - nel plotone c'è una caduta importante che coinvolge tra gli altri Sergio Higuita. All'inizio dell'ascesa, che sancisce il primo arrivo in salita del Delfinato, termina la fuga di giornata anche grazie al forcing imposto dalla Ineos: a perdere contatto sono Julian Alaphilippe, Formolo, Valverde e un Chris Froome che non riesce più a “frullare”.

Un inferno di grandine si abbatte sui corridori. Tim Declercq si ritrova la schiena martoriata e una maglia a pois di cui avrebbe fatto a meno, mentre Tony Martin lascia la bici e si ripara sotto un albero coi tifosi. La Jumbo-Visma, però, è inarrestabile e nell'ultimo km fa il vuoto con Roglic, che vince la frazione e si accaparra il simbolo del primato. Al secondo posto si piazza Thibaut Pinot, mentre Egan Bernal, decimo all'arrivo, perde dieci secondi.


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