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Doping, Tygart (Usada): "Armstrong tentò di comprare il silenzio"

10 gen 2013
Doping, Tygart (Usada): "Armstrong tentò di comprare il silenzio"La mafia Armstrong
La mafia Armstrong - Dichiarazioni scioccanti da parte del numero uno dell'antidoping americano Travis Tygart: "Minacciav...
Dichiarazioni esplosive da parte del presidente dell'USADA, che in una trasmissione televisiva americana ha rivelato dettagli scioccanti sulla vicenda Armstrong. Secondo il numero uno dell'antidoping americano l'ex ciclista avrebbe tentato di comprare il silenzio di USADA e UCI, arrivando persino alle minacce. Una vera e propria mafia sportiva costituita da Armstrong e il suo entourage. Smentisce ovviamente tutto il legale del texano, che il 17 gennaio rilascerà la sua prima intervista televisiva dopo la squalifica a suo carico.

Intervista a Travis Tygart, Presidente USADA
“Sei campioni ematici di Lance Armstrong testati nel 1999 sono stati sottoposti nuovamente ai test nel 2005, e tutti risultarono positivi. Nel '99 non c'era il test per l'EPO, è per questo che risultarono negativi. Armstrong ha tentato anche di comprare il nostro silenzio offrendo 250.000 dollari, un'offerta che mi ha scioccato e mi ha fatto rivoltare lo stomaco. Intimidiva gli altri ciclisti a mantenere il silenzio sulla faccenda del doping, tutti erano impauriti dalle ripercussioni che dire la verità avrebbe comportato. Anche io ho ricevuto minacce con mail e lettere, ovviamente anonime. La peggiore diceva di questa minacciava di farmi ritrovare con una pallottola in testa”.
“Sei campioni ematici di Lance Armstrong testati nel 1999 sono stati sottoposti nuovamente ai test nel 2005, e tutti risultarono positivi. Nel '99 non c'era il test per l'EPO, è per questo che risultarono negativi. Armstrong ha tentato anche di comprare il nostro silenzio offrendo 250.000 dollari, un'offerta che mi ha scioccato e mi ha fatto rivoltare lo stomaco. Intimidiva gli altri ciclisti a mantenere il silenzio sulla faccenda del doping, tutti erano impauriti dalle ripercussioni che dire la verità avrebbe comportato. Anche io ho ricevuto minacce con mail e lettere, ovviamente anonime. La peggiore diceva di questa minacciava di farmi ritrovare con una pallottola in testa”.

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