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In esclusiva le immagini della spedizione dei Pazzaglia sulle cima più alta del mondo

10 feb 2010
In esclusiva le immagini della spedizione dei Pazzaglia sulle cima più alta del mondo
In esclusiva le immagini della spedizione dei Pazzaglia sulle cima più alta del mondo
Dall’8 aprile al 18 maggio 2009, 40 giorni per una impresa memorabile, portare la bandiera di San Marino sulla cima della montagna più alta del mondo, gli 8.848 metri dell’Everest. Protagonisti della spedizione Antonio e Roberto Pazzaglia, alpinisti sammarinesi con la passione dello sport estremo. Una sfida per certi versi affascinante, ma anche piena di insidie, come dimostrano le immagini girate oltre gli 8.000 metri. In questi casi, le maggiori preoccupazioni arrivano dalle condizioni climatiche, con tempeste di neve e temperature che possono raggiungere i -45 gradi. E poi l’altitudine, che richiede un attento periodo di acclimatamento. Oltre i 7.000 metri si entra nella cosiddetta zona della morte, dove la rarefazione dell’ossigeno può provocare notevoli difficoltà all’organismo umano. Negli ultimi tre giorni della spedizione, Antonio e Roberto Pazzaglia hanno scalato oltre 2.000 metri di dislivello. A poche centinaia di metri dalla vetta, Antonio è stato costretto a desistere per problemi di vista e per il congelamento delle dita di una mano. Roberto invece, dopo circa 14 ore di scalata ininterrotta, ha raggiunto la cima dell’Everest. Anche lui ha dovuto fare i conti con i principi di congelamento e delle dita dei piedi. Per entrambi è stato necessario un intervento chirurgico per rimuovere alcune falangi congelate. Anche questo fa parte del prezzo da pagare, per una impresa davvero eccezionale.

Palmiro Faetanini

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