Il sogno Efes dura 30 minuti, poi Madrid stacca il previsto biglietto per una final four che giocherà in casa. La sqaudra di Ivkovic gioca un primo tempo di grande impatto e rimane sempre avanti nel punteggio sfruttando il fatto che il Real quando attacca attacca male. I blancos non si staccano, stanno a galla grazie agli esterni che dalla lunga distanza qualcosa rimediano, più del 6 su 20 generale. Dall'intervallo sotto di 6 al terzo quarto cambia qualcosa, l'Efes probabilmente comincia a credere al profumo d'impresa e gestisce male la pressione sotto forma di tante palle perse. Guai dare a Madrid l'idea di aver paura: la squadra di coach Laso sente l'odore del sangue e cambia ritmo. Segna 43 punti e ne concede 24, staccandosi l'avversario dalla ruota e chiudendo sul 63-76 una partita che nel quarto periodo non c'è più. Final fuor per il Real che giocherà la semifinale contro il Fenerbahce di Obradovic.
L'inferno del Pireo fa la differenza di almeno quei tre punti che alla fine separano Olympiacos e Barcellona. Spagnoli battuti in un match ad altissima intensità col ritmo imposto proprio dai blaugrana capaci nel primo quarto anche di issarsi a +8. Ma la voglia di final four per i greci (vittoriosi nel 2012 e 2013) è tanto e la concentrazione feroce. Spanoulis sale in cattedra e poi si scatena una guerra di triple da tramortire di qua e di là e dopo 30 minuti le squadre sono esauste e sul 50 pari è praticamente come non si fosse giocato. Il finale è infuocato. Spanoulis a 8 secondi dalla fine si costruisce il 68-67, ma Navarro riesce a prendere il fallo del controsorpasso. Dai due liberi però va solo il secondo e il petardo di Printezis sulla sirena è il delirio di tutto il popolo del Pireo. Adesso nemmeno Mosca fa più paura.
r.c.
L'inferno del Pireo fa la differenza di almeno quei tre punti che alla fine separano Olympiacos e Barcellona. Spagnoli battuti in un match ad altissima intensità col ritmo imposto proprio dai blaugrana capaci nel primo quarto anche di issarsi a +8. Ma la voglia di final four per i greci (vittoriosi nel 2012 e 2013) è tanto e la concentrazione feroce. Spanoulis sale in cattedra e poi si scatena una guerra di triple da tramortire di qua e di là e dopo 30 minuti le squadre sono esauste e sul 50 pari è praticamente come non si fosse giocato. Il finale è infuocato. Spanoulis a 8 secondi dalla fine si costruisce il 68-67, ma Navarro riesce a prendere il fallo del controsorpasso. Dai due liberi però va solo il secondo e il petardo di Printezis sulla sirena è il delirio di tutto il popolo del Pireo. Adesso nemmeno Mosca fa più paura.
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