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Finali Diamond League, Lasitskene chiude imbattuta la stagione. Thompson di un soffio su Ta Lou, storica Miller-Uibo

2 set 2017
Mariya Latsiskene
Mariya Latsiskene
Il 2017 dell'atletica si chiude a Bruxelles col secondo atto delle finali di Diamond League, che assegnano gli ultimi 16 titoli e vedono brillare il talento assoluto di Mariya Lasitskene. La russa – iscritta come neutrale – si prende il diamante del salto in alto con uno splendido 2.08 – appena un centimetro in meno del record del mondo della bulgara Kostadinova - e chiude la stagione da imbattuta: 24 competizioni disputate e altrettanti successi, 15 dei quali ottenuti superando la soglia dei 2 metri. Soglia alla quale non arrivano né l'ucraina Levchenko e né la ceca Hruba, che le fanno compagnia sul podio.

L'altro squillo della serata lo offrono i 400 donne, che Shaunae Miller-Uibo accoppia ai 200 per una doppietta che in Diamond finora era riuscita solo ad Allyson Felix nel 2010. Alla bahamense però serve la miglior prestazione stagionale per avere la meglio sulla bahreinita Naser, terza U20 della storia a sfondare il muro dei 50”: dopo l'argento iridato altra prova di forza della 19enne, che si conferma astro nascente dell'atletica mondiale. Dietro di loro, l'americana Okolo.

Spettacolo puro anche nei 100 donne, nei quali Elaine Thompson regola Ta Lou per appena un centesimo: 10” 92 per la giamaicana, 10” 93 per l'ivoriana. E alle loro spalle serve addirittura il fotofinish per dare il bronzo la nigeriana Okagbare-Ighoteguonor, con buona pace per la trinidadiana Ahye.

Riscattano le delusioni di Londra sia Ivana Spanovic nel salto in lungo donne che Nijel Amos negli 800 uomini: la serba stacca di cinque e sei centimetri la britannica Ugen e l'americana Saunders, mentre la campionessa del mondo, l'americana Bartoletta, è solo quarta; il botswano invece ha la meglio sui polacchi Lewandowski e Kszczot, ai quali non basta fare il season best.

Infine, nel lancio del disco, oro al lituano Andrius Gudzius, accompagnato sul podio dal giamaicano Dacres e dal polacco Malachowski.

RM

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