
Wout Van Aert è tornato. Dopo una lunga sequenza di secondi posti e delusioni, il campione belga ritrova il sapore della vittoria nella nona tappa del Giro d'Italia, quella degli sterrati, che ricalca parzialmente la Strade Bianche, nonché quella che stravolge la classifica generale. Sì, perché, a 16 chilometri dal traguardo di Siena, Isaac Del Toro, quello che sarebbe dovuto essere il gregario di Juan Ayuso, prende l'iniziativa e scatta, proprio con Van Aert alla ruota, chiudendo secondo e portandosi in testa alla corsa. Il ciclista della Uae, che vive e si allena a San Marino, è il primo messicano a guidare un Giro d'Italia.
Il punto è che sulla breccia delle strade toscane c'era stata una caduta importante, quella della Maglia rosa Primoz Roglic. Di questi problemi, Ayuso è riuscito ad approfittare solo parzialmente, distanziando lo sloveno di circa un minuto, mentre Del Toro scappava via, staccando di 1 minuto e 7 secondi il proprio capitano, che però è stato assistito fino in fondo dagli altri compagni di squadra. Una scelta da cui, probabilmente, a uscire meglio di tutti è lo stesso Roglic, visto che avrebbe potuto accusare ancora più distacco se Team Emirates avesse deciso di rallentare il ritmo, dietro.
Il terzo classificato della tappa è Giulio Ciccone, che ha tenuto comunque bene, vincendo la volata per il podio, e si è infilato tra Del Toro e Ayuso insieme ad altri uomini di classifica: Richard Carapaz, Adam e Simone Yates, Antonio Tiberi ed Egan Bernal. Con Team Emirates che ora ha di fatto due capitani, il messicano ha 1'13” di vantaggio sullo spagnolo, poi ci sono Tiberi, a 1'30” dalla vetta, Carapaz a 1'40”, Ciccone a 1'41”, Simone Yates a 1'42”, Bernal a 1'57”, Brandon McNulty a 1'59” (anche lui della Uae), Adam Yates a 2'01” e Roglic, sceso in decima posizione, a 2'25”. Ora il Giro affronterà il secondo lunedì di pausa, prima di ripartire con la decima tappa, la seconda e ultima cronometro: 28 chilometri, da Lucca a Pisa.