Guerriglia a Catania: il calcio si ferma

Guerriglia a Catania: il calcio si ferma.
Era stato anticipato per motivi di ordine pubblico, il derby tra Catania e Palermo, trasformato invece in una notte di autentica follia.
Le paure della vigilia hanno purtroppo trovato conferma.
Scene di guerriglia urbana, fuori dalla stadio "Massimino" e un bilancio pesantissimo. Un morto, un agente di polizia di 38 anni, ucciso da una bomba carta, lanciata contro un'auto delle forze dell’ordine.
All’ospedale si contano 74 feriti, di cui 9 carabinieri e 52 poliziotti. 14 gli ultas arrestati.
Una vera e propria guerriglia urbana, una notte tragica, nella quale l’immagine del calcio italiano, subisce un’altro colpo durissimo, quello stesso calcio che solo pochi mesi fa, ci aveva regalato la gioia del titolo mondiale.
La condanna è unanime, non solo per Catania, teatro dell’ ultimo episodio di una violenza inaudita.
Il calcio dice basta, il calcio si ferma.
Lunedì è previsto un vertice tra le istituzioni politiche e sportive, bisognerà capire se le norme di sicurezza previste dalla legge siano adeguate e soprattutto se vengano applicate.
Un'emergenza difficile da fronteggiare, ma che indubbiamente ha bisogno di un segnale forte, per uscire da una realtà che pare inverosimile.
Intanto, la Federazione Sammarinese Gioco Calcio – nella persona del presidente Giorgio Crescentini - esprime solidarietà al calcio italiano, con l’augurio che si possa al più presto risolvere, il grave fenomeno della violenza.

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