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Kypiegon va forte, ma non abbatte la barriera dei 4'

In un evento dedicato a lei, la mezzofondista keniana non riesce a spingersi dove nessuna donna era mai arrivata, correndo in 4' 06" 91 (che però non le vale come record).

27 giu 2025
Kypiegon va forte, ma non abbatte la barriera dei 4'

Dopo 3 ori olimpici consecutivi nei 1500, a Faith Kipyegon non resta che sfidare se stessa, che poi significa anche sfidare gli attuali limiti umani per le distanze in questione. Così, la 31 kenyana, tra le migliori mezzofondiste di sempre, ha provato, invano, a diventare la prima donna a correre il miglio (1609 metri) in meno di 4'. Niente da fare: Kipyegon ha fermato il cronometro in 4' 06” 91, comunque meglio del record del mondo da lei stessa detenuto dal 2023 (4' 07” 64) ma non valido come nuovo primato. Questo perché la World Athletics riconosce solo i tempi registrati in competizioni ufficiali, mentre quello di Parigi era un evento organizzato ad hoc per farle abbattere la barriera dei 4'. In assoluto, il miglior tempo di sempre sul miglio risale al 1999, quando il marocchino Hicham El Guerrouj corse, a Roma, in 3' 43” 13, fissando un record tuttora resistente.

Per provare a fare il colpaccio, nell'ultimo periodo Kipyegon si è allenata in Kenya 7 giorni su 7: nel suo programma c’erano, tra le altre cose, una lunga corsa in solitaria la domenica e un'altra di gruppo il giovedì, sessioni su pista il martedì e il sabato, ripetute da 300 metri in 43 secondi (a 2.500 metri di altitudine). Questo in fase di preparazione, in pista invece si è avvalsa delle cosiddette lepri, atleti che tenevano un certo ritmo di corsa per una determinata frazione e le correvano intorno, aiutandola a mantenere il giusto passo e a diminuire l’attrito del vento grazie alla loro “scia”. Pure l'abbigliamento era studiato nei minimi dettagli per massimizzare la prestazione, con scarpe su misura, tuta da corsa e un reggiseno sportivo stampato in 3D. Tutto inutile per stavolta, o forse no: la prova di Kipyegon è stata comunque importante per acquisire nuovi dati e spunti utili per migliorare le tipologie di allenamento delle atlete in generale.





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