Il mea culpa di Armstrong

Il mea culpa di Armstrong.
È il momento del mea culpa. Lance Armstrong impegnato in interminabili telefonate di scuse verso il mondo del ciclismo, quel mondo che per anni ha dominato – in maniera fraudolenta – suscitando spirito di ammirazione ed emulazione nella sue scalate, come quella gomito a gomito con Pantani sul Mont Ventoux. Il tutto però, prima di scoprire che dietro a quel ciclista che correva come una motocicletta, c'era tanto marcio, troppo marcio.
Testa cosparsa di cenere per il texano verso i vertici del mondo della sella e manubrio, vittime delle menzogne stelle strisce in materia di doping.
Il tutto prima della registrazione dell'intervista – annunciata da settimane – con Oprah Winfrey, della durata di 90 minuti e che andrà in onda giovedì in America.

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