Mediterranean Games: il successo di Pescara, l'interrogativo sul futuro

É calato domenica il sipario sulla prima, scoppiettante edizione dei Meditteranean Beach Games di Pescara 2015. Un'esplosione di entusiasmo, partecipazione e curiosità attorno a quelli che fino ad una manciata di anni fa erano considerati poco più che divertimento attivo in spiaggia e che nel nuovo millennio – prepotentemente – hanno ottenuto quella che in altri ambiti, ben più importanti, avrebbero chiamato emancipazione.
La riscossa di beach volley, beach tennis, beach soccer; ma anche canoa e sci d'acqua, oltre agli eclettici aquathlon e beach wrestling.
Una novità assoluta che ha saputo attrarre il grande pubblico, confermatosi tale – dopo dieci giorni di eventi no stop – anche nella partecipazione alla cerimonia conclusiva.
A bocce ferme la valutazione non può che essere molto, molto positiva per una manifestazione che prima di risultare vincente, era solo una grande scommessa. Vinta, poi, con 30.000 spettatori tra lo Stadio del Mare e l'Arena del Mare ad assistere alle sfide dei 24 paesi rappresentanti tre continenti nelle persone di oltre 1300 atleti. Tra questi anche un manipolo sammarinese, capace di aprire – quali pionieri del beach tennis sammarinese in campo internazionale – una breccia che potrebbe scoprire una miniera d'oro.
Un filone che potrebbe aver già scoperto Pescara e il successo veicolato dalla manifestazione tenutasi in Abruzzo: chi raccoglierà l'ambito testimone – ad oggi – non è dato saperlo.

LP

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