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Mondiale per club di pesca, Serravalle chiude al 9° posto. Vincono gli inglesi del Dorking

10 lug 2016
Mondiale per club di pesca, Serravalle chiude al 9° posto. Vincono gli inglesi del DorkingMondiale per club di pesca, Serravalle chiude al 9° posto. Vincono gli inglesi del Dorking
Mondiale per club di pesca, Serravalle chiude al 9° posto. Vincono gli inglesi del Dorking - Il quinto posto era alla portata ma è rimasto un sogno: la Serravalle Maver chiude nona il mondiale...
Il quinto posto era alla portata ma è rimasto un sogno: la Serravalle Maver chiude nona il mondiale per club di pesca al colpo confermando il piazzamento ottenuto in gara 1. Nella seconda manche di oggi giocare all'attacco non è bastato: 10° posto con 31 punti, 3 in più di ieri (punti di penalità, quindi meno sono meglio è). Arriva il sorpasso dei bulgari del Drennan, ma i russi del Dunaev crollano e in classifica tutto resta com'è. Il titolo va agli inglesi del Dorking, che dopo la prima vincono anche la seconda gara. Dietro di quattro punti gli italiani della Lenza Emiliana, chiudono il podio – a +17 – gli ungheresi dell'MMX. Serravalle torna a casa col rammarico di non essere riuscita a sfruttare l'ottima prova complessiva – 88 chili di pescato, solo chi è andato a podio ha fatto meglio - a causa della troppa discontinuità nelle singole prove. Così Biordi e Selva, deludenti in gara 1, arrivano 1° e 2° nei loro settori illudendo che si possa chiudere col botto. Selva si prende addirittura il lusso di mettersi alle spalle l'inglese Will Raison, pluricampione del mondo nonché professionista. Poi però Tasini – 2° ieri – fa 10°, la riserva Lazzarini, subentrato a Reggini, chiude 12° ed ecco che le illusioni evaporano sotto il sole cocente di Ostellato. A metà strada il 6° di Riccardi. A lasciare interdetti è proprio il cambio Lazzarini -Reggini, visto il 4° posto ottenuto ieri dal secondo, ma pare che fosse previsto da un accordo pregresso tra i due. Rispettarlo è stato un gesto d'onore che purtroppo in gara non ha fruttato. Il 9° posto finale resta comunque un bel passo avanti rispetto al 15° conseguito in Slovacchia nel 2015. Stavolta però si giocava in casa e alla vigilia si sperava di chiudere in alto. Perciò il bicchiere resta mezzo, ognuno giudichi da sé se pieno o vuoto.

Riccardo Marchetti

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