Visto che siamo a Donington lo diciamo con gli inglesi. “Perfect, but one”. Laddove perfetto era tutto il week-end di Alex. Primo venerdì, sotto il diluvio, primo ieri, con il sole. E primo, oggi, anche in gara, appunto “but one”. Tranne quell’ultimo giro con scivolata e gentile omaggio ad Andrea Dovizioso, che semplicemente restando in piedi è salito sul gradino più alto del podio. Il “Dovi” ha vinto una gara ad eliminazione, che non ha risparmiato nemmeno Lorenzo, disarcionato dalla sua Aprilia inguidabile in seguito ad un’imbarcata. E Dovizioso centra così il secondo successo dell’anno e vola in classifica a -11 dal leader, appunto Lorenzo, terzo e quarto posto per Aoyama e Takahashi. La MotoGp ha un protagonista assoluto a fa quasi strano scrivere non sia Valentino. Viene dall’altro mondo nel senso di Australia, ha solo 21 anni. Casey Stoner con una Ducati che sull’umido è di un altro pianeta. Valentino, quarto all’arrivo, rimedia alla prestazione normale centrando il record di punti conquistati nel mondiale 2003, cinque in più dell’eterno Mick Doohan. Edwards secondo e Vermuelen terzo. Peccato per Capirossi: lungo disteso a sei giri dalla bandiera a scacchi, nebbia fitta per Melandri che i primi li ha visti solo in Tv. Da oggi Mattia Pasini ha qualcosa in più di Giorgio Panariello. Fino a ieri pure lui finiva le prove ed esponeva il cartello “Torno Sabato”. Finalmente la fama del riccionese sconfina anche la domenica. Partito in pole, Pasini ha preso il comando dopo pochi giri e ha dominato la 125. Koyama e Faubel con lui sul podio e peccatissimo per De Rosa e Corsi sempre coi primi fino a toccarsi a 12 giri dal termine. Tra sei giorni ci risiamo, ad Assen.
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