Università di Assen, corso di laurea in “scienza delle due ruote applicata”, facoltà 125. Un esame dietro ogni curva, il punteggio più alto, con lode, lo ottiene un grintoso Jorge Lorenzo. Primo trionfo stagionale per lo spagnolo e una derby ritornata ruggente. Ci aveva provato già nella sua Barcellona, Jorge. Alla fine solo tanta rabbia per lui, con un quinto posto che sapeva di fiele dopo una gara sempre all’attacco. In Olanda la 125 si è confermata classe incertissima, dove il gioco delle scie livella le differenze di potenziale, minime, fra le moto. Una roulette spettacolare quella fra i meandri di Assen, i piloti si alternano a tirare il gruppone e studiano le traiettorie per il volatone finale. Parte ad handicap Lorenzo che scatta dalla seconda fila, ma gli bastano sei giri per chiudere il gap. A questo punto la vittoria finale è un discorso a quattro fra lo spagnolo, Locatelli, Stoner e Dovizioso. Uno spettacolo nello spettacolo, vedere 4 moto diverse a disputarsi il bottino. L’ultimo giro, come sempre, è quello decisivo. Lo approccia in prima posizione proprio Lorenzo ma nel pieno della bagarre naufraga indietro. “Non c’è tempo per morire” diventa il motto dello spagnolo che riesce a cancellare i fantasmi di Catalogna e butta giù il petto sulla carena. Prima sotto la bandiera a scacchi la sua Derby, Roberto Locatelli, per la terza volta in stagione, arriva a pochi decimi dalla vittoria. Completa il podio la ktm di Casey Stoner, solo quarto Dovizioso, che alla fine lamenterà un difetto di cavalli della sua Honda. La testa del mondiale è sempre del forlivese, ma ora il Loca si fa più vicino. Completano il capitolo Romagna, il settimo posto di Simoncelli e l’undicesimo di Pasini.
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