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Oggi riparte il Tour: per ora duello Froome-Aru per la vetta e tanti infortuni

11 lug 2017
Tour de France 2017
Tour de France 2017
Un massacrante spettacolo questo Tour de France 2017, che domenica ha fatto il botto sia in tv – 7 milioni di spettatori in Francia, una cifra da record – che sulla strada, mietendo vittime illustri. Caduti, fratturati e ritirati sia la prima maglia gialla Thomas che Porte, alla vigilia considerato uno dei possibili outsider per la vittoria finale. Come loro Majka, che dopo lo scivolone domenicale ha provato a stringere i denti ma ha dovuto issare bandiera bianca, Gensik e Mori.

Un quintetto in buona compagnia: Valverde, pure lui papabile big, si è rotto una rotula già nelle crono inaugurale, nella quale è finito ko pure Izagirre; Cavendish invece è uscito di scena per la frattura alla scapola causata da una manovra oltre il limite del campione del mondo Sagan, poi escluso dalla corsa. Un bollettino di guerra senza precedenti, colpa, dicono, di un mix di insidie: del percorso, che per accrescere lo spettacolo prevede discese particolarmente tecniche, e dell'asfalto, reso umido dalla pioggia in entrambe le tappe più catastrofiche.

Venendo alle cose ciclistiche, le prime nove giornate hanno premiato Marcel Kittel, maglia verde e tre volte davanti a tutti, e Chris Froome, che come da copione già guida la classifica, avendo strappato la gialla al compagno della Sky Thomas al primo accenno di salita. Era la quinta tappa, quella dell'arrivo a La Plance des Belles Filles e dell'acuto di Fabio Aru, bella sorpresa/conferma di questa prima parte di Tour. Il sardo per ora ha vinto il duello con l'altra star dell'Astana, il danese Fuglsang, ed è il primo inseguitore di Froome, avanti di 18”. Un distacco talmente risicato che domenica sono partite le prime scintille: il britannico ha accusato Aru di aver accelerato mentre lui segnalava un problema al cambio, col sardo che si è difeso dicendo di non essersene accorto e di averlo poi aspettato. Quindi la spallata di Froome al campione italiano, qui però le scuse sono arrivate subito e la faccenda si è chiusa lì.

Ma ora si torna a pensare alla corsa, che riparte coi 178 km da Périgueux a Bergerac: oltre ad Aru, a meno di 1' da Froome ci sono Bardet e il vincitore di Chambéry, Uràn, staccati di 51” e 55”. Non pervenuti Contador, a 5'15” dalla vetta, e Quintana, mogio mogio a 2' 13” ma pronto a rifarsi sotto da giovedì, quando coi Pirenei ci sarà il primo assaggio d'alta quota.

RM

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