Olimpiadi Atene 2004: Berardi corre i 100 m. in 10 e 76

Olimpiadi Atene 2004: Berardi corre i 100 m. in 10 e 76.
Ha fatto 10’.76’’. Buono. Perché l’Olimpiade nasconde sempre trabocchetti inaspettati. Gian Nicola Berardi ha corso, quando il vento caldo caldissimo soffiava ferocemente e contrario a 1,4. Nessun’altra batteria ha subito un freno così importante. Gian Nicola Berardi ha fatto quello che doveva fare, forse qualcosa in più. Nella somma generale dei tempi si è lasciato alle spalle ben 15 atleti. Nella gara più dura e spietata dei giochi, quella nella quale i secondi sono come secoli e il traguardo non arriva mai. Gli avversari si chiamano Shawn Crowford e Asafa Powell per esempio, uomini a motore che vengono senza dubbio da un altro pianeta. Gian Nicola ha corso con loro e 50.000 persone intorno. Il sogno di una vita lungo 10 secondi e 76 che diventeranno presto se già non sono diventati una cassetta da sbriciolare tra le testine roventi di un videoregistratore. Quattro anni di impegni e sacrifici, l’handicap vento e la corsa programmata di mattina: mai bioritmo fu più violentato. Quando tutto è finito e il sorriso si distende, Gian Nicola ringrazia l’uomo che lo ha portato fin lì, il suo allenatore Eraldo Maccapani. Che da tecnico ha anche tempo di rilevare che la partenza è stata un po’ bloccata, da atleta emozionato e che a vento zero eravamo nell’ordine di 10’62. Deformazioni professionali prima di sciogliersi in un caldo abbraccio e vivere un sogno che un po’ è anche suo.

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