Pesaro, altro black-out: la Consultinvest crolla a Reggio Emilia 83-66

Quarta sconfitta in cinque partite per la Consultinvest Pesaro, che paga un approccio pessimo alla sfida sul parquet dei vice campioni d'Italia di Reggio Emilia, confermatisi tra le favorite per arrivare fino in fondo grazie ad un parco giocatori di valore assoluto (si citano Gentile, Silins ed Aradori) e meccanismi oliati a dovere.
La guardia della Nazionale griffa 21 punti, raccoglie 15 rimbalzi e smista 3 assist concludendo pure col 90% dalla media distanza in 29 minuti da MVP. Suo anche il primo canestro che nessuno immaginava potesse aprire una run da 15-0 al pronti via. In quei primi quattro minuti rischia di decidersi l'incontro: le triple di Lavrinovic, Gentile e Silins, che poi col lay-up del 15-0 allunga a 5 punti come Aradori, travolgono la Consultinvest di Paolini, che a fine partita parlerà di “amnesie, buchi in attacco, poche esecuzioni e scarsezza nei passaggi” riconoscendo comunque il valore di Reggio Emilia che – dice – “ci ha portato a scuola”.
Eppure nel secondo quarto Pesaro l'aveva ritirata su: trascinata da Shelton, Ceron e Basile, la VL passa anche a condurre sul 33-32, avviando un tira e molla che con Aradori dal piazzato e Basile dalla lunetta, si protrae fino alla tripla di Gentile che – con la bomba del 37-35 – mette la freccia e saluta tutti, avviando un altro parziale da 10-0 che taglia le gambe a McKissic e compagni.
Di lì alla fine il vantaggio reggiano non scenderà mai sotto i due possessi, divenendo pressochè definitivo sui liberi di Lavrinovic e Aradori a fine terzo quarto, col tabellone a segnare 62-53. Il centro lituano dalle mani d'oro firma anche 5 punti all'inizio dell'ultima frazione, soffocando sul nascere i sogni di rimonta pesaresi.
Per i vice campioni d'Italia nonché detentori della Supercoppa finisce in trionfo: 83-66 alla sirena e aggancio a Pistoia in testa alla classifica, in attesa della sfida del Mediolanum Forum.
La Consultinvest paga la giornata a dir poco negativa di Shaquielle McKissic, che non deve essere elevato a capro espiatorio in una partita che sarebbe stato in ogni caso complicato vincere. Resta però il fatto che nei turning point dell'incontro – quando Pesaro doveva reagire agli schiaffi iniziali e quando faticosamente era tornata a contatto – la mani solitamente foriere di punti dell'ex Arizona State hanno tradito: 6 punti in mezzora, con soli 9 tiri presi dal campo.
Non si salva nessuno nella trasferta emiliana, da cui dovrà ripartire il lavoro di Paolini per trovare rimedio a questi folli black-out, devastanti e decisivi nelle sconfitte patite dalla sua dozzina.

LP

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