Poche, pochissime emozioni non possono che fare 0-0. E’ la sintesi perfetta di 90 minuti da encefalogramma piatto. Piacenza e Reggina lottano per non retrocedere, portano a casa un punto e pensano a tempi migliori. Ma lo spettacolo offerto ieri sera è stato tra i peggiori visti quest’anno al Garilli. In partenza Ficcadenti presenta sulla carta il 4-3-3 nel quale però latitano gli esterni e non c’è un centravanti di ruolo. Sul fronte Reggina la scelta di Breda in attacco cade sulla coppia Cacia-Brienza che, per tutto il primo tempo, appare come un corpo estraneo. Stesso copione per i padroni di casa. Nella ripresa le cose non vanno meglio se non per qualche accelerazione di Moscardelli, croce e delizia del tifo piacentino. Dopo aver sbagliato 10 giorni fa il rigore decisivo a Salerno, il capitano biancorosso ha sulla coscienza un altro clamoroso errore. Succede tutto alla mezzora. Un missile di Greco viene respinto dal palo che offre però all’attaccante il più comodo assist utile per mettere la palla in rete. Il liscio di Moscardelli fa strappare i capelli alla panchina e ai pochi, infreddoliti spettatori. Tutto qui. Piacenza e Reggina decidono di non farsi del male e quando l’arbitro fischia la fine è un sollievo per tutti.
Piero Arcide
Piero Arcide
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