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Rimini-Albinoleffe 2-2

15 set 2005
La squadra di Acori, che deve rinunciare a Di Giulio, Tasso e all’ultimo istante anche a Caracciolo, soffre tremendamente nei primi 45 minuti e gia all’ undicesimo Dei è costretto a salvarsi sull’incursione centrale di Bonazzi. Due minuti dopo, a far correre i brividi sulla schiena dei romagnoli, è un diagonale di Araboni, che si perde fuori di un nulla. Al minuto ventisei, un altro decisivo intervento di Dei, che si oppone d’istinto alla violenta battuta di Regonesi. La pressione bergamasca viene premiata poco prima della mezz’ora, quando il direttore di gara assegna un calcio di rigore ai padroni di casa. Dal dischetto Bonazzi è implacabile e firma il meritato vantaggio della squadra di Esposito. Il riposo è un toccasana per il Rimini, che rientra in campo letteralmente trasformato e alla prima occasione trova il pareggio con un contropiede da manuale.
La profondità di Di Fiordo per la sponda di Floccari, l’apertura di Valiani per il diagonale, potente e preciso di Ricchiuti che infila l’angolo giusto. Un gol da vedere e rivedere.
L’ Albinoleffe non ci sta e la reazione al pari è veemente. Controllo e destro a girare di Araboni, che centra in pieno l’incrocio dei pali. I pericoli maggiori arrivano sempre dalla sinistra, assist di Regonesi per la battuta di Testini, che costringe Dei all’ intervento in due tempi.
È l’ antipasto del gol, che arriva al ventiduesimo.
Araboni serve il solito Testini, lasciato troppo solo dalla retroguardia bianco-rossa, controllo comodo e sinistro radente per il 2 a 1. Sotto per la seconda volta, il Rimini si affida nuovamente al proprio carattere. Acori cambia, fuori Motta e dentro Moscardelli. Passano appena 4 minuti, quando Floccari recupera un pallone sull’out di sinistra e serve Bravo.
Il traversone del laterale è un invito per l’ ex attaccante della Triestina, che complice la decisiva deviazione di Minelli, trova il gol del 2 a 2. Non è finita, l’ Albinoleffe vuole la vittoria e sul tiro-cross di Gori, Porchia è costretto a sostituirsi a Dei per allontanare l’ ultima minaccia e strappare un pareggio che vale come una vittoria.

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