Parole chiare e inequivocabili. La Cocif lascia la Rimini calcio e lancia accuse alla città, definita insensibile, e all’amministrazione comunale. Entrambe sorde agli appelli lanciati in diverse occasioni dall’attuale proprietà. Alle critiche risponde oggi con una nota il sindaco di Rimini Alberto Ravaioli. Il primo cittadino ha prima di tutto definito ingenerosa l’accusa di mancata collaborazione. “Una pubblica amministrazione - continua Ravaioli - non dispone di risorse da poter impegnare nel settore ma ha sempre svolto attivamente opera di intermediazione per favorire la partecipazione del maggior numero di sponsor”. “Io stesso - si legge nella nota - ho scritto la scorsa estate a più di 30 realtà economiche. Non è quindi corretto - continua Ravaioli - attribuire la responsabilità dei problemi all’Amministrazione che è sempre stata vicina anche economicamente, per le sue possibilità, alla società. Non ci pare che le attuali difficoltà della Rimini calcio siano legate alla disponibilità, o meno, di uno stadio diverso”. Ma nella nota Ravaioli va oltre. “Non risponde al vero - afferma - l’insinuazione della Cocif sulla disparità di trattamento riservata dalle istituzioni nei confronti del basket e del calcio riminese. L’amministrazione si è sempre rapportata allo stesso modo con le due realtà”. Il comunicato si chiude con un appello del sindaco alla Cocif affinché ripensi la decisione di lasciare.
Piero Arcide
Piero Arcide
Riproduzione riservata ©
