Rugby, Inghilterra 12 e lode: solo vittorie nel 2016

È molto più che una semplice vittoria, il 37-21 con cui l'Inghilterra batte l'Australia nel suo Twickenham. Il 3 ottobre 2015, nello stesso stadio e contro lo stesso avversario, gli inglesi per la prima volta salutavano il Mondiale già ai gironi, unica nazionale ospitante a riuscire nell'impresa. Poi l'arrivo in panchina dell'australo-nipponico Eddie Jones – che da CT del Giappone aveva appena battuto il Sudafrica – e per i Tre Leoni ecco un 2016 perfetto, con 12 vittorie in altrettante gare. Chiuso, come giusto che sia, dove e con chi si era consumata la tragedia.

L'avvio però e dell'Australia: Haylett-Petty vede Naivalu tutto solo all'ala appena fuori dai 5 metri inglesi, lo serve e i Wallabies sono avanti. E al 15° arriva anche il piazzato dello 0-10 di Foley, che però sveglia i sin lì assopiti inglesi. Che accorciano con due punizioni di Farrell e, al 30°, mettono la freccia. Kepu perde il pallone e lo smanaccia all'indietro, Farrell anticipa la chiusura di Phipps e Folau e con una pedata dà il via al contropiede di Joseph, che brucia la difesa dei gialli e si tuffa oltre la linea. Farrell converte il +3, poi due calci di Foley – il secondo proprio allo scadere – e si va all'intervallo con l'Australia di nuovo avanti.

Per l'ultima volta, perché nei primi 10' della ripresa gli inglesi scappano. Si parte col magnifico grubber di Joseph, sul quale Yarde parte alle spalle di Folau e gli schiaccia l'ovale sotto il naso. Poi Youngs batte veloce una punizione, manda a spasso la difesa ospite fintando il passaggio e marca indisturbato. Seguono la punizione del 30-16 di Farrell e la meta – unica del match non trasformata – del pilone Kepu, che si finge trequarti, parte in progressione e infila le larghe maglie della difesa in bianco. Tutto inutile, perché al 74° Joseph intercetta il passaggiaccio di Pocok sui 22 australiani e chiude i conti, accompagnato dalla conversione di Ford.

RM

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