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San Marino batte Fano ma quanta sofferenza

5 ott 2009
Il San Marino vince, il Fano fa un figurone. Con l’ultima in classifica i biancoazzurri si limitano al compitino, alla fine complessivamente scaturisce una partita da 6-. La sensazione è sempre la stessa: in questo momento la squadra è Alessandro Cesca dipendente. Ieri il centroavanti non ha segnato, ma la sua gara è stata completa. Un assist per lo splendido gol di Marco Testa e tanto, tanto lavoro oscuro redditizio a favore dei compagni.
Evani continua la sua rincorsa alla ricerca dell’identità, perché non si può pensare che sia sempre il bomber, consigliato dal direttore sportivo del Portugruaro e sempre molto vicino alle vicende sammarinesi, Alfio Pelliccioni, a risolvere le cose.
Out tutto il settore di destra, Pedruzzi in panchina per scelta tecnica, Evani ha schierato un centrocampo inedito con Francesco Baldini e Marco Testa centrali, Poletti a sinistra e Amantini dirottato sul settore di destra. Con due giocatori fuori ruolo Baldini, non è un centrocampista, e Amantini non è un esterno, il San Marino ha sofferto enormemente in quella zona. Ha funzionare è stata solo la catena di sinistra dove Pennucci e Poletti sono stati gli unici a velocizzare le manovre altrimenti lente e prevedibili.
La difesa non ha subito gol, ma di fronte c’era il Fano (un gol in 7 giornate), ciò nonostante per mantenere imbattuto Scotti c’è voluta una bandierina alzata. Grande sofferenza. La sensazione però è che con Sorbera tornato nel suo ruolo, con Tafani centrale la difesa risulta per lo meno più veloce e attiva. Il San Marino è ancora imbattuto, secondo in classifica, ma il cantiere resta aperto, troppi cambi tattici e ancora meccanismi da oliare. Certo meglio farlo da lassù, se arrivasse anche la quadratura del cerchio la Lucchese risulterebbe molto più vicina.

Lorenzo Giardi

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