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San Marino-Gallipoli 1-2

17 dic 2006
Lo stadio Olimpico
Lo stadio Olimpico
Eppure si era messa bene. Al quinto minuto, Nossa recupera una grande palla e si fionda nello spazio, Villa gliela ritorna sulla corsa e il destro potente dell’esterno, scuola Inter, porta il San Marino in vantaggio. Titani aggressivi come non si vedeva da tempo, Abate d’esterno ad innescare Villa, conclusione da dimenticare. Il lento giro palla pugliese è spezzato dalla gamba di "quelli del baffo", Abate raccatta e parte per far male, Villa non riesce a concludere e allora in qualche modo ci prova il solito generoso Berardi a sfondare con il destro: palla a lato non di molto. A cavallo della mezzora i 60 secondi che segnano la partita. Due episodi dai quali il San Marino (unica squadra a non aver beneficiato ancora di un rigore) non ricava nulla. Villa in profondità anticipa il portiere e va giù. Azione almeno da rivedere, in ogni caso, non c’è l’angolo assegnato dall’impronunciabile Andolfatto. Sullo stesso angolo si allunga in maniera sospetta la maglia di Di Maio: il difensore si prende un giallo e sbotta nel dopopartita. Quella famosa legge non scritta si applica puntualmente su finire di tempo. Cimarelli prova il sombrero e impatta la mano di Di Maio. E’ rigore, e questa volta Andolfatto lo vede. Con l’antico e spelacchiato Califano dal dischetto la palla è in banca: 1-1.
Ripresa con Ferrari che fa tutto bene, ma non trova la porta e a questo punto il San Marino esce inspiegabilmente e colpevolmente di partita. La squadra si abbassa senza avere le caratteristiche di palleggio sufficienti a garantire la tenuta. Nicoletti toglie l’esausto Villa e mette Ligori, mentre il Martina ha cambiato il portiere Panico, infortunato, con Indiveri. C’è tempo di vedere Abate provare ad innescare Ligori con girata del nuovo entrato rimpallata fuori e il Gallipoli fa il colpaccio. Cinelli mette un pallone lento e apparentemente innocuo, sul quale Ferraro cerca un anticipo che non esiste in nessun manuale. Cimarelli da due passi fa saltare il banco. Dentro Di Bari per l’infortunato Buda e anche la carta Blanco per l’assalto all’arma bianca. Da una punizione del nuovo entrato Nossa arriva da dietro e il potenziale pareggio viene mortificato da una fischiata cervellotica al limite del sospetto. Spazi clamorosi in contropiede con l’errore di Di Bari perdonato da Cimarelli. E Indiveri neutralizza l’ultimo tiretto. Nicoletti come una furia, i muri degli spogliatoi tremano come una classifica da allarme rosso.

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