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Sci : l'Italia vola con Paris e la Goggia

7 feb 2019
Dominik Paris
Dominik Paris
Pensiamo al suo esordio: 10 anni fa nel Super Gigante della Val Gardena “Domme” chiude 54esimo.
La specialità non gli va giù, ma si percepisce che i margini di miglioramento sono infiniti. E allora Dominik Paris cosa fa? La sua storia ricorda un po' quella di Rocky Balboa, perchè lo sciatore azzurro vira completamente: dalle frequentazioni passa al totale isolamento. Cerca e trova la sua vera origine a contatto con mucche e sterco e per 3 mesi e ospite di una malga al Passo Spluga. Non basterà il fioretto, perchè se bastasse quello le baite di montagna sarebbero colme di atleti, ma “Domme” capisce in tempo, cosa che non riesce a tanti altri, che testa e concentrazione devono andare di pari passo con lo strapotere fisico. E allora Paris si carica a dovere poi scarica tutto. Lo fa anche come leader di un complesso Heavy Metal, ma lo fa, soprattutto, tritando la neve sulle piste 5 stelle. Delle tante vittorie gli manca solo l'oro olimpico.

Oggi è il miglior discesista azzurro e dopo lo stratosferico oro in Super G al Mondiale di Are, si attende la conferma, nella disciplina a lui più congeniale: la discesa libera in programma sabato. I paragoni si sprecano Plank, Ghedina, Runggaldier, fuoriclasse italiani che potrebbero essere surclassati se Paris dovesse fare doppietta Super G, Discesa nella stessa edizione di un mondiale; double riuscito solo ai grandissimi Miller (nel 2005) e Maier (1999). “Domme” sfreccerà sabato, poi a prescindere da come andrà si trasformerà nel tifoso numero 1 di Sofia. 2 centesimi, solo 2 centesimi, il classico battito di ciglia, e anche la ragazza jet sarebbe salita sul gradino più altro del podio.

È solo argento per la Goggia, alle spalle della solita inesorabile Mikaela Shiffrin. Ma questo secondo posto non è altro che la conferma di un talento esagerato appartenente a Sofia e che si mischia alla cattiveria agonistica e al coraggio che ha portato nelle sue tasche la Coppa del Mondo di specialità conquistato lo scorso anno proprio ad Are, il bronzo del 2017 in gigante. E inoltre definizione totale di un Picasso l'oro di Pyeongchang 2018. Prepariamoci sarà un weekend da sogno da vivere con i jet azzurri.

L.G

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