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Sport e Disabilità: basta con le discriminazioni e le ambiguità

20 feb 2011
Sport e Disabilità: basta con le discriminazioni e le ambiguità
Sport e Disabilità: basta con le discriminazioni e le ambiguità all’interno della Federazione Sammarinese Sport Speciali, il CONS ha il dovere di dare una risposta (seconda ed ultima parte).
Chi mi conosce sa quanto mi sia costato anni fa, in termini di coscienza, criticare la FSSS, e prima di esprimere ulteriori critiche non ci ho pensato tre, quattro, cinque volte, ma ci ho pensato tre, quattro, cinque anni, perché conosco la delicatezza ed i problemi del settore. Ma se l’ho fatto, evidentemente ci sono delle ragioni, e sono le stesse che ho scritto, e che ribadisco. Le tirate d’orecchi, i rimbrotti, gli attacchi personali al sottoscritto, non spostano la questione di un millimetro ed il fervore dimostrato in tale atteggiamento, significa solo che qualcuno si deve essere sentito “preso in castagna” come si dice, e qualcun altro con alcune castagne da togliere dal fuoco.
Giustificare la non affiliazione d Special Olympic San Marino alla FSSS, affermando che è solamente uno dei programmi di allenamento per gli Atleti Speciali ed è adottato dalla “Società il Cammino”, oltre che patetico, è falso (rimango allibito dal CONS che sorvoli su queste cose). Perché Special Olympics Inc è un Movimento Internazionale che svolge programmi di allenamento ludici per gli Atleti Speciali, non fa attività agonistica, segue solo le persone con disabilità intellettiva, ed al quale fanno riferimento Sezione Nazionali strutturate e con tanto di cariche elettive (vedi ad esempio l’organigramma della Sezione italiana). Special Olympics San Marino però, “inspiegabilmente”, (forse per problemi di incompatibilità nelle cariche?) non ha un organigramma, e non è affiliato alla FSSS. Come mai? Chi ha permesso che FSSS e Special Olympics San Marino fossero un'unica cosa? (qui il CONS tace).
Alcuni anni fa, per poter fare ciò che la FSSS non fa, ossia lo sport agonistico per persone con disabilità diverse da quella mentale, prima ci ha provato, affiliandosi, Attiva-Mente, ma appena ha visto l’aria che tirava, ha tolto il disturbo. Poi nasce il CPS, un altro brutto anatroccolo, con tanto di proprio Statuto ed Atto costitutivo, che però non trovava spazi e ne riconoscimenti da parte del CONS. E così, non avendo altre strade, il CPS si è affiliato alla FSSS. Ma l’International Paralympic Commitee, che segue lo sport agonistico per disabili a livello internazionale fa molta fatica a comprendere una situazione che vede il CPS con il quale deve relazionarsi, affiliato ad una Federazione che è identica a Special Olimpics.
Per aggiunta, la FSSS ha voluto mantenere nel proprio Statuto Federale questa dicitura “La FSSS è l’unica Federazione abilitata ad organizzare lo sport dei portatori di disabilità nella Repubblica di San Marino e a rappresentarlo in campo internazionale” (Art.1 ultimo comma dello Statuto Federale). Così da un lato la FSSS adotta Special Olympics a proprio uso e consumo, mentre dall’altro tiene per gli zebedei il CPS.
Nel mio comunicato ho anche avanzato una proposta:
la separazione del settore Special Olympic da quello Paralympic così da sgombrare il campo da ogni confusione. Non mi sono inventato niente, basta guardare ovunque “oltre l’Ausa” diciamo…In questo modo il CONS, potrebbe aiutare, per le possibilità che ha, i due settori a seconda dell’attività che ciascuno fa: se Special Olympic fa molta attività il CONS darà molto, se il CPS ne fa poca, il CONS darà poco, che problema c’è?
Bon, dopo i vizi formali poi, ci sono quelli di sostanza: quanto investe all’anno la FSSS per perseguire i suoi scopi, nel settore paralimpico (Art. 2 dello Statuto Federale)? cosa mette a disposizione la FSSS annualmente per la promozione, lo sviluppo, i materiali, i tecnici e di denaro? 1000 €, 100 €, niente? Nessun riferimento su questo, allora io credo che prima di criticare la poca vivacità del CPS, sarebbe stato onesto far sapere a chi legge anche queste cose. Io speravo davvero che, in assenza di risposte convincenti, l’ingegno potesse portare a considerare l’opportunità di non rispondermi, invece hanno preferito avventurarsi a difesa di una situazione che è lampante. Sarebbe stato meglio, piuttosto che far finta di niente, ammettere invece le distorsioni e le resistenze che ci sono nel sistema, per magari discuterne, ragionare e vedere se qualcosa poteva migliorare. Per quanto riguarda le sorti dello Sport paralimpico sammarinese, che non vuole dire solo andare alle Paralimpiadi (come pensa qualcuno), su come possa promuovere e praticare le discipline paralimpiche, all’indomani della decisione del CPS di uscire dalla Federazione, anche su questo nessuna risposta. Il CPS è un Progetto sportivo strutturato, un germoglio cresciuto spontaneamente nel campo dello sport agonistico sammarinese, e merita più rispetto.
Pertanto l’approfondimento della questione da parte mia continuerà, per ricercare una soluzione giusta, non mi faccio certo intimorire dal fervore e nervosismo della FSSS e del CONS, poiché sono abituato a “fare a pugni” contro il discrimine e l’indifferenza.

Mirko Tomassoni

PS: Suggerirei anche di non nominare il nome di Luca Pancalli in maniera troppo disinvolta (Vice Presidente del CONI ecc. ecc.).

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