Tarragona, un eroico Olei resiste fino al traguardo

Oltre 144 chilometri e 5 salite senza possibilità di recupero. Più che la prova in linea dei Giochi del Mediterraneo questa assomiglia davvero ad un tappone della Vuelta.

E infatti dei 69 iscritti al via, ne taglieranno il traguardo meno di 30. Tra questi un monumentale Federico Olei che è partito con un’idea fissa. Finirla. E l’ha finita nonostante, solo, si sia trovato a combattere con chi ha potuto fare il gioco di squadra. L’Italia di Marino Amadori, la Spagna, la Grecia e il Portogallo ad esempio.

Guidato come sempre dal faro di Maurizio Tura e supportato in ammiraglia per la parte meccanica dall’infallibile Scarponi, Federico Olei tiene duro. E fin dai primi chilometri il gruppo si assottiglia tra chi si stacca e chi proprio alza bandiera bianca.

E’ coi primi per un paio di salite, ma quando comincia il gioco tra le varie squadre saggiamente Federico fa i conti con le sue energie. Le usa tutte fino all’ultima e senza buttare niente. Mentre l’Italia negli ultimi chilometri neutralizza una fuga e mette Jalel Duranti e Filippo Tagliani primo e secondo, Federico resiste. Sono meno di trenta ad averlo fatto e taglia il traguardo compiendo un’impresa eroica con i muscoli talmente mangiati dai crampi da far fatica a scendere dalla bicicletta, ma da fargli dire orgoglioso che la missione è compiuta.

da Tarragona,
Roberto Chiesa

Nel video l'intervista a Federico Olei

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