Tennis: Gioia Barbieri trionfa a Grado

Tennis: Gioia Barbieri trionfa a Grado.
Nemmeno siamo arrivati a metà del 2014, che Gioia Barbieri può considerare questo anno come quello della svolta. Da domani sarà tra le prime duecento giocatrici del mondo, frutto del grande lavoro e dei grandi sacrifici condivisi con la San Marino Tennis Academy, che le ha permesso in pochi mesi di migliorare notevolmente il proprio livello di gioco.
Dalla finale di Innisbrook e contestuale successo nel tabellone di doppio, alla prima partecipazione WTA a Stoccarda, permettendosi il lusso di eliminare la Pironkova nelle qualificazioni e dividere il campo con la Kuznetsova, già numero due del mondo.
Mancava giusto l'acuto in un torneo: quello è arrivato oggi, in un Future da 25.000$ in Friuli, esattamente a Grado.
Dopo aver eliminato anche qui la testa di serie numero uno (Linette) all'esordio, ha archiviato anche i due derby successivi con Grymalska e Camerin, prima di aggiudicarsi la semifinale contro la Vogt.
L'atto finale, del tutto inedito, con Kateryna Kozlova, ha vissuto di notevoli sbalzi emotivi: la Barbieri è in palla e fisicamente preparatissima. Il primo set è suo: 6-4. Nel secondo è l'ucraina testa di serie numero 5 a partire meglio, piazzando il break che conserverà fino al settimo inning, quando la Barbieri rimette tutto a posto salvo scivolare poco dopo. Restituito il favore: il secondo set si risolve con punteggio di 6-4 a favore della Kozlova.
Sulla scorta di quanto appena provato sulla propria pelle, stavolta è la 21enne forlivese ad approcciare meglio il nuovo e decisivo set, scappando subito sul 2-0 con tre palline - non convertite - per raddoppiare i break di vantaggio. Poco male, le due mantengono il servizio per tutti i successivi game, compreso il decimo, quello del sospirato 6-4 e del meritato ritorno al successo.
Non alzava un trofeo da Lagos 2013 la Barbieri, che ottiene in provincia di Gorizia il suo settimo sigillo personale, dimostrandosi in costante crescita. Per una completa maturazione è ora necessaria solo più incisività, che necessariamente arriverà con l'esperienza: costruirsi 14 palle break in una finale contro la numero 4 del seeding non è cosa da poco.

LP

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