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Trial di scena alla Baldasserona

19 giu 2005
Concentrazione, sangue freddo, equilibrio e un coraggio che sappia camminare al confine con l’incoscienza. Sono queste le doti indispensabili che deve avere un trialista. Ci vogliono anche i muscoli e una buona moto, ma è soprattutto la testa quella che fa la differenza e rende possibili evoluzioni all’apparenza disumane. Uno sport spettacolare, di solito lontano dalle luci della ribalta, uno sport che anche quest’anno si è arrampicato sulle pendici della Baldasserona per un evento ormai tradizionale organizzato dal Moto Club Tre Torri di San Marino.
Hanno cominciato i giovanissimi del mini-trial. Bravi, veramente bravi anche questi piccoli acrobati il cui corpo scompare, nascosto dalla moto e un casco sempre troppo grande.
Erano circa 90 invece i partecipanti al Trofeo Italiano Centro Sud. 4 le categorie in gara, divise non in base alla cilindrata ma all’abilità del pilota. Si va dai meno esperti denominati “promozionali C” fino ai promozionali A, categoria in cui si cimentano anche i cadetti sotto i 18 anni. I più bravi escono invece dalle lettere dell’alfabeto e rientrano nella classe “super”, sono quelli che più di tutti riescono a far diventare la moto un prolungamento del corpo.
8 le zone tecniche approntate nel crossodromo, da ripetere tre volte. I piloti hanno a disposizione 5 ore e mezzo per completare l’intero percorso gestendo a loro piacimento ricognizioni e prove ufficiali. Ma il vero tabù del trialista non è tanto il tempo impiegato nei vari passaggi quanto il piede che tocca terra e fa scattare, automatica, la penalità.
In gara c’era anche il sammarinese Massimo Zani, che ha gareggiato nella categoria promozionali B.

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