Arriva la crono e Chris Froome si lecca i baffi, forte dei due bronzi olimpici di specialità e di una superiorità schiacciante in materia. L'occasione per allungare è ghiotta e come di consueto il britannico non si fa pregare: vittoria di tappa – la seconda di questa Vuelta – e altri 57” strappati a Nibali, scivolato a 1' 58”. Ma è tutt'altro che una disfatta quella dello Squalo, che a differenza del rivale non è proprio un fulmine nella lotta contro il tempo: il terzo posto dietro all'olandese Kelderman è già un mezzo successo, e - anche se la speranza era di chiudere a 40” da Froome – l'aver contenuto il ritardo entro il minuto non è roba da buttare via.
Quella dal Circuito de Navarra a Logroño è una crono di 40,2 km per specialisti, soprattutto nella seconda parte: ed è proprio lì che la Maglia Rossa costruisce la vittoria, visto che nel primo intermedio è dietro sia a Kelderman – che guida la truppa – che alla coppia Zakarin-Contador, apparsi subito sul pezzo e rispettivamente quarto e quinto al traguardo. Nel tratto in questione Nibali ha appena 2” di ritardo, poi però Froome accelera e tanti saluti: nel secondo intermedio – quello più difficile per il messinese – il divario sale a 38”, poi ecco un terzo intermedio di contenimento nel quale l'alfiere della Sky ne mangia “solamente” altri 19”.
Kelderman chiude a 29” dal vincitore e si riprende il terzo posto della generale ai danni di Zakarin, ora quarto davanti al redivivo Contador. L'olandese è a 2' 40” dalla maglia rossa, mentre Lopez, Aru e Chaves incappano in una giornataccia e scivolano a oltre 5'.
Superato lo spauracchio della crono, da qui a Madrid Nibali avrà a disposizione cinque tappe – e 13 salite – per prendersi una corsa ormai saldamente in mano a Froome: già oggi potrebbe essere un giorno buono per iniziare ad attaccare, visto che i 180 km da Villadiego a Los Machucos Monumento Vaca Pasiega offrono un arrivo in salita a circa 1000 metri di altitudine.
RM
Quella dal Circuito de Navarra a Logroño è una crono di 40,2 km per specialisti, soprattutto nella seconda parte: ed è proprio lì che la Maglia Rossa costruisce la vittoria, visto che nel primo intermedio è dietro sia a Kelderman – che guida la truppa – che alla coppia Zakarin-Contador, apparsi subito sul pezzo e rispettivamente quarto e quinto al traguardo. Nel tratto in questione Nibali ha appena 2” di ritardo, poi però Froome accelera e tanti saluti: nel secondo intermedio – quello più difficile per il messinese – il divario sale a 38”, poi ecco un terzo intermedio di contenimento nel quale l'alfiere della Sky ne mangia “solamente” altri 19”.
Kelderman chiude a 29” dal vincitore e si riprende il terzo posto della generale ai danni di Zakarin, ora quarto davanti al redivivo Contador. L'olandese è a 2' 40” dalla maglia rossa, mentre Lopez, Aru e Chaves incappano in una giornataccia e scivolano a oltre 5'.
Superato lo spauracchio della crono, da qui a Madrid Nibali avrà a disposizione cinque tappe – e 13 salite – per prendersi una corsa ormai saldamente in mano a Froome: già oggi potrebbe essere un giorno buono per iniziare ad attaccare, visto che i 180 km da Villadiego a Los Machucos Monumento Vaca Pasiega offrono un arrivo in salita a circa 1000 metri di altitudine.
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