Logo San Marino RTV

Gli "unicorni" europei

5 mar 2022
Foto: raisport
Foto: raisport

Il termine "unicorno" negli sport indica atleti unici per caratteristiche tecniche e atletiche. Nella storia del basket due di questi a livello mondiale sono stati europei: uno è il sovietico – lituano Arvydas Sabonis centro di due metri e venti degli anni Ottanta – Novanta. Sabonis per la sua epoca era un qualcosa di fantascientifico; non si era mai visto un giocatore così alto e pesante con una tecnica così sopraffina e con una simile mobilità. Ed era anche completo in ogni aspetto del gioco sia offensivo che difensivo, anche se poi fu limitato dagli infortuni. E la cosa più sorprendente è che il basket europeo era considerato di livello inferiore rispetto a quello a stelle e strisce. Il grande centro degli anni Settanta e Ottanta due volte campione NBA Bill Walton lo aveva definito un Larry Bird di due metri e venti e non aveva esagerato molto. L'altro è l'attuale greco campione NBA, due volte mvp nella lega e una volta mvp delle finali Giannis Antetokounmpo. È soprannominato “the greek freak” perché non si è mai visto un giocatore sopra i due metri e dieci con due metri e cinquantasei centimetri di apertura di braccia, con una simile coordinazione ed atletismo. Un giocatore così alto e coordinato con due braccia così lunghe costringe le squadre avversarie a fare degli adattamenti appositi per lui, perchè Giannis tira da più in alto di chiunque, palleggia molto bene perchè le sue braccia arrivano quasi a terra e quindi diventa difficile rubargli la palla. Inoltre in difesa oscura la visuale a chiunque e può fermare molti tiri degli avversari anche stando distante dall'avversario. Queste di Sabonis e Antetokounmpo sono caratteristiche che non possono essere insegnate a nessuno, te le dà madre natura. E sono anche un incentivo per gli appassionati ad andarli a vedere.

Andrea Renzi




Riproduzione riservata ©