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Leggende del basket con un piccolo contributo offensivo

17 ago 2022
Foto: Dennis Rodman (Twitter)
Foto: Dennis Rodman (Twitter)

Quando si valuta la grandezza dei cestisti la prima cosa che balza all'occhio sono i punti segnati, in quanti minuti e con che percentuali. Le più grandi e pagate stelle delle varie squadre sono generalmente quei giocatori che sono la prima opzione offensiva della squadra. Poi in alcuni casi di squadre molto talentuose anche la seconda ed eventualmente la terza opzione di una squadra possono essere offensivamente più quotate della prima di una squadra più debole. Il concetto però è chiaro; un grande attaccante gode di maggiore credito rispetto a un grande difensore e viene anche pagato di più. E se un giocatore eccelle in entrambi gli aspetti, l'allenatore generalmente gli chiede di risparmiarsi un po' in difesa e dare il massimo in attacco; è il caso di Joel Embiid, Kevin Durant e Kawhi Leonard nel basket di oggi. Ci sono tuttavia casi come Klay Thompson dei Warriors che vengono chiamati a dare più contributo in difesa che in attacco, ma solo perché in squadra c'è Stephen Curry, oppure pochi anni fa anche Kevin Durant che offensivamente vengono - e venivano - prima di lui. Nella storia del basket è esistito un solo caso di giocatore leader e più pagato di una squadra titolata che dava un misero contributo in attacco ed un immenso contributo in difesa e a rimbalzo: Bill Russell. La NBA ha ritirato tutte le maglie numero sei di tutte le squadre in suo onore. Nella lista dei settantasei migliori giocatori della storia NBA stilata l'anno scorso, è presente Dennis Rodman, che in attacco contribuiva proprio poco, mentre per quanto riguarda il basket europeo il nostro immenso Dino Meneghin.

Andrea Renzi




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