Esame di maturità superato per Pesaro. Che con la positività di Tyler Cain perde l'unico centro di ruolo nonché miglior rimbalzista della Serie A, ma ciò nonostante prosegue la sua marcia. Varese comanda un tempo ma poi cede all'arrembante ripresa VL: 85-78 e terza vittoria consecutiva, cose che alla Vitrifrigo non si vedevano dalla notte dei tempi. E la classifica ora dice 8 punti e quarto posto, in coabitazione con la Virtus Bologna – da affrontare sabato alla Segafredo Arena – e Sassari.
La tris vincente di Repesa è frutto dei 22 di Robinson, dei 18 di Delfino e del partitone di Filipovity. Che centro non è, ma grazie alla sua esplosività colma alla perfezione il vuoto sottoplancia: ai 9 punti aggiunge qualcosa come 17 rimbalzi, 12 dei quali difensivi. Tanto per dire, il record stagionale – proprio di Cain – è di 19, ma con supplementare annesso.
L'assenza del pivot titolare pesa tanto in avvio, quando Pesaro deve ancora registrare il nuovo assetto e Varese domina a rimbalzo, prendendo il largo. Ruzzier e Scola sprintano per l'immediato +9, gli 8 punti a stretto giro di Robinson non mettono pezza e al 17° un tris di triple vale l'11-2 del +13.
È il massimo vantaggio di Varese e tale resterà, perché qui cambia tutto. Filipovity inizia a volare su ogni rimbalzo, mentre il capocannoniere di A Scola si ritrova imbrigliato dal costante raddoppio, tanto che i suoi 22 punti – per lui un sottomedia – arrivano soprattutto da fuori. Frenato l'argentino Varese s'inceppa, viceversa Massenat e Robinson vanno a marce alte e cambiano faccia al tabellone: al riposo lungo è -5, scarto ribaltato nei 6' seguenti. Sotto per la prima volta, Varese reagisce e riesce pure a mettere la freccia, ma l'inerzia ormai s'è invertita. Delfino ora spadroneggia – 12 punti nell'ultimo quarto d'ora – e la VL tiene il timone, salendo a +11 in avvio di quarto con la tripla di Filloy e il bis dall'arco di Tambone, liberatosi dell'ansia da ex. Se non finisce qui è per la vena da fuori di Scola e di tutta Varese, che in avvio di 40° trova i 5 in fila di Jakovics ed è ancora a -5. Proprio a Jakovics è affidata l'ultima speranza, una tripla sul ferro sugli sviluppi della quale Delfino strappa pure i liberi che, a 11” dalla sirena, chiudono il discorso.