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Supercoppa a Milano, Virtus ko 75-68

Bologna regge fino in fondo ma non trova mai il sorpasso: per Messina è il primo titolo milanese.

21 set 2020

Domina il primo tempo, si riposa nel terzo quarto ma non va mai sotto e si mantiene fredda nei momenti clou, dunque vince la Supercoppa. Milano copia&incolla la semifinale e tanto basta per il 75-68 sulla Virtus Bologna, che nonostante lo scarto attuale sia netto ha il merito di non uscire dal match. Dopo il trittico '16-'18 ecco il 4° titolo di Supercoppa dell'Olimpia, sospinta da chi, anche a livello europeo, le finali sa portarle a casa. L'uomo di serata è un Datome da 17 punti, poi ci sono i 14 del fresco ex Punter, Hines – al solito monumentale su ambo i fronti – e Rodriguez, che piazza lo strappo decisivo.

Per contro la Virtus dimostra di essere ancora distante, ma che la strada per provare a dar fastidio alla grande favorita è quella giusta. Sorretta da Alibegovic e Gamble – 25 punti e 16 rimbalzi in due – Bologna riesce a dar battaglia. Il tutto nonostante la solita inconsistenza dall'arco (4/24), la scarsa condizione di molti big e la serataccia di Teodosic, il cui 2/13 dal campo non è compensato dagli 8 assist. 4 dei quali distribuiti in avvio di gara, nel quale i canestri di Gamble però non bastano per evitare la fuga di Milano. Asfissiata dalla difesa di Messina, la Vnera incappa in perse sanguinose, fatica a costruire tiri e quando lo fa sbaglia cose clamorose. Viceversa l'Olimpia non buca un passaggio e va subito a +8, guidata dal trio Punter/Delaney/Hines. E il secondo quarto non cambia l'andazzo: ancora Delaney e Hines tengono premuto l'acceleratore, poi entrano in bolla anche Datome e Rodriguez e arriva il +14.

Il controllo pare totale, come con Venezia però il terzo quarto rimette tutto in discussione: Delaney – sin lì a quota 11 – non segnerà più, viceversa Alibegovic ne fa 7 in un niente e insieme ad Abass e Hunter costruisce il 9-2 che vale il -2. Qui il peccato mortale bolognese è di giocarsi malissimo i possessi che potrebbero dare pari o sorpasso, il che permette alla barcollante Milano di rimettersi in piano. Da lì in poi la Virtus riesce solo a restare in scia, coi parzialini di Punter e Datome ad assicurare il distanziamento. La sentenza sul titolo arriva con l'ultimo minuto: Rodriguez va di finte e controfinte e s'inventa la tripla del +7, la risposta di Teodosic sbatte sul ferro e ancora Rodriguez firma il +10 con un 3/3 in lunetta, frutto del fallo di Weems e di un tecnico allo stesso Teodosic: gioco, partita, Supercoppa.


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