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Terzo quarto fatale, la VL Pesaro cede 72-80 alla Fortitudo

Barford e Totè non bastano, al rientro dall'intervallo Bologna fa 27-6 e non si fa più avvicinare.

di Riccardo Marchetti
25 set 2019

La VL Pesaro chiude avanti il primo tempo ma poi si prende un quarto di riposo totale. Il che basta e avanza per rendere una festa il ritorno in A, dopo 10 anni, della Fortitudo, che ai mille tifosi arrivati da Bologna regala il roboante 7-26 del terzo periodo. Unico, fatale passaggio a vuoto della squadra di Perego – ora gialla come il suo sponsor – che come sottolineato dal 72-80 finale ha il merito di non sprofondare del tutto.

Le principali note positive arrivano da Barford e Totè: l'americano ha un misero 3/11 da due ma sprizza classe e triple, chiudendo da top scorer a quota 22, il lungo invece ci mette carattere e somma 12 punti e 8 rimbalzi, candidandosi seriamente per un ruolo da protagonista. Qualche buon segnale, a rimbalzo e dall'arco, arriva anche da Thomas. Il capitano parte subito con due bombe, al 13° però ha già tre falli sul tabellino e così si fa in panca tutto il resto del secondo periodo. Intanto Aradori e Mancinelli alzano il ritmo e la Fortitudo, sin lì spesso avanti ma mai in allungo, si porta sul +8. Ed è qui che la stella di Barford si materializza tra schiacciate e colpi dall'arco, l'ultimo dei quali, appena prima dello scadere, vale il +1 Pesaro.

Ma al rientro ecco il black-out: dopo una tripla di Mussini – praticamente sempre in campo a causa dei problemi fisici di Pusica – arriva un 22-2 Fortitudo, che fa perno sul lavoro sotto canestro di un Daniel da 17 punti. Spiccano anche Leunen – doppio 10 punti/rimbalzi – e Mancinelli, che con due canestri porta i suoi sul +20. Diventato +21 a inizio ultimo quarto, quando Martino fa esordire il classe 2000 Dellosto e in cambio riceve 7 punti filati. A questo punto la tranquillità dei biancoblu e l'orgoglio di Pesaro fanno sì che il disavanzo s'assottigli sempre più, senza però mai scendere sotto il definitivo +8.


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