FUNERALE

30.000 applausi per Gigi Riva

In 30.000 davanti a Gigi Riva, come quando aspettavano uscisse del sottopassaggio con la maglia del Cagliari che giocava all'Amsicora e vinceva. Anche uno scudetto trascinato dal più sardo di chi è nato in Sardegna, da un uomo che è stato campione, papà, isola e dio. Rombo di Tuono, nella narrazione breriana. E oggi Cagliari vuole dire grazie a quel lombardo taciturno e tenebroso che ha riscattato l'orgoglio di questo popolo e vestito di tricolore. Il resto è qualche coro, un silenzio irreale, un dolore che prende corpo e anima. Non ci sono confronti o paragoni: "Corri Gigi, e tendi le tue braccia al cielo" dice l'arcivescovo di Cagliari nell'Omelia. C'è chi è cresciuto con Riva, chi ammirando Riva e chi studiando Riva. Del Cagliari e di tutti gli italiani che ha fatto sognare e palpitare con i suoi 35 gol azzurri, record ancora imbattuto. "Un poeta realista" scriveva Pasolini. Uomo tra la gente di mare. Un film anche nell'ora più triste per tutti quelli che tornano a casa più soli.

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