
Milano Marittima come Ibiza: le due città europee della vita notturna e del turismo balneare hanno un progetto per diventare anche città dello sport. Se a gennaio la realtà spagnola ha annunciato al mondo di voler diventare “un modello di riferimento sportivo” puntando sui grandi eventi internazionali e sulla crescita della squadra di calcio, lunedì quella romagnola ha presentato un piano per costruire un'enorme area dedicata agli impianti, che possa diventare anche un polo d'attrazione del turismo sportivo.
Nel Palace hotel e alla presenza di ex giocatori e dei vertici del calcio italiano, il sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, ha svelato il progetto, che comporterà anche la creazione del primo centro federale della Figc nel nord-est Italia. Le strutture sorgeranno su un'area di 700 ettari di proprietà comunale vicino alla pineta e al mare, in cui sono già presenti diversi impianti. Sarà quindi un completamento e un'estensione di ciò che già esiste a dare vita alla nuova città dello sport.
"A me piace parlare di progetto realizzabile, magari a lungo periodo - commenta il sindaco Missiroli -. Sicuramente qualcosa che in questa città è già avviata, nel senso che abbiamo una grande proprietà comunale vicino al mare, vicino alla pineta, dove c'è già il golf, il centro ippico, il circolo tennis. Integrare questa impiantistica con ulteriori impianti e creare una città dello sport non è un sogno, ma secondo me è un progetto realizzabile e spendibile".
Al termine del convegno è stata siglata un'intesa tra le parti che collaboreranno allo sviluppo del progetto: il Comune di Cervia, la Federcalcio, la Lega nazionale dilettanti, la Regione, la sezione regionale del Comitato olimpico e l'Associazione italiana cultura e sport, tutte presenti con i relativi presidenti. Quello della Lnd, Giancarlo Abete, commenta così la nascita del polo sportivo: "Il calcio è radicato in tutti i 7.896 comuni italiani, ovviamente soprattutto a livello di settore giovanile, di mondo dilettantistico, di realtà di base, di realtà del territorio. È chiaro che avere dei punti di aggregazione aiuta e quindi, come tale, il fatto che i territori e le amministrazioni investano su dei poli di sviluppo a livello di turismo sportivo, non solo per il calcio, ma anche naturalmente degli altri sport, è un fatto positivo per il territorio e per il Paese".