Calciatori sotto tiro

In appena un anno i casi di violenza e minacce verso i calciatori sono raddoppiati. Lo dice il rapporto presentato al Viminale e e denominato "Calciatori sotto tiro". Lo sport, il calcio in questo caso, ha quindi un sottobosco difficile da estirpare che anzi cresce. Malaffare e criminalità spesso trovano terreno fertile e in questo l'Italia è una. Al sud infatti poco più della metà dei casi, il 52 per cento. 17 le regioni coinvolte, 41 le province. La controtendenza rispetto al passato è il livello dell'asticella. Decisamente alto. Siamo passati dalla frequenti minacce alle aggressioni fisiche, dai campionati minori al professionismo. Il 24 per cento riguarda addirittura la serie A. Lo dice Damiano Tommasi. Il Presidente dell'Aic nel corso del suo intervento lega questo fatto alla scelta di molti giocatori di preferire campionati esteri. Una scelta che va oltre il fatto economico. Loda la serie B con una Lega che da anni monitora e combatte un fenomeno che limitatamente al campionato cadetto è in calo. Dure le parole di Tommasi rispetto ai tentativi di minimizzare il fenomeno. "Sento dire -ha concluso il Presidente- che gli atti intimidatori fanno parte del gioco e l'importante è evitare gli scontri fisici. Occorre invece cambiare registro. Far calcio diversamente si deve e si può".

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