Cesena - Milan 1-3

Cesena - Milan 1-3.
Il Cesena va all'inferno. Figuriamoci se non trova il Diavolo a spingerlo ancora più giù. Milan che invece sente profumo di paradiso e di vetta e prova a chiuderla subito. Un quarto d'ora di assedio assoluto e stenti bianconeri in terza linea dove gli infortuni impongono ad Arrigoni di presentare un paio di impresentabili. Non ha più certezze Arrigoni. Punizione bomba di Tiago Silva, Antonioli la combina e Muntari fa tap in. La squadra si squaglia come sempre al primo schiaffone. Emanuelsson capitalizza una verticalizzazione e la chiude lì in meno di mezz'ora. Scossettina Iaquinta a babbo morto quando c'è ancora un'ora di patimento.
L'intervallo interrompe l'allenamento rossonero ma non gli interrogativi su come sia possibile tollerare un'apatia del genere e anche affidarsi ad almeno 4,5 giocatori che nulla c'entrano con l'intensità richiesta a chi vuole almeno provare a salvarsi. Meglio la ripresa, ma convincono appieno le scelte di un Arrigoni timido e giampaolizzato che, nel migliore dei casi, non riesce a farsi capire. Il Milan trova il terzo con il solissimo Robinho prende su il massimo con grande facilità. Vince girando palla e sale in vetta dopo aver semplicemente fatto allenamento. Pudil zampetta la pallaccia sporca dell'onore. Sembra si dica così.

Roberto Chiesa

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