“A seguito di una prima analisi conoscitiva e a successiva call, una primaria società nel campo delle “MCO” ha incaricato l'avvocato riminese Simone Campolattano di approfondire tutte le tematiche al fine di una possibile e concreta acquisizione del Rimini".
Intanto chiariamo cosa si intende per “MCO” . Si tratta dell'acronimo di “multi-club ownership”. È la possibilità, accordata di possedere una pluralità di partecipazioni azionarie o di diritti reali di proprietà in società calcistiche anche iscritte a campionati di Paesi e di categorie diverse. I gruppi che hanno più squadre ammortizzano i rischi dell'investimento ed entrano nell’economia di più nazioni creando relazioni che vanno oltre al calcio. Attualmente un soggetto, una famiglia o un gruppo possono possedere due società partecipanti a campionati italiani diversi (è il caso del Napoli e del Bari, di proprietà rispettivamente di Aurelio e Luigi De Laurentiis), ma dall’inizio della stagione 2028-29 non sarà più ammesso. La norma sulla “multi-club ownership” prevede che nessuna persona fisica o giuridica può avere un controllo o un’influenza decisiva su più di una squadra partecipante ai tornei Uefa.
Chiarito questo aspetto, a distanza di due ore dal comunicato di Campolattano arriva l'immediata smentita della società: ”in merito alla nota diffusa dall’avvocato Simone Campolattano, relativa a un presunto interesse di acquisizione del Rimini per conto di un’altra società, -si legge- il Club precisa che non è arrivata nessuna comunicazione da parte di questo gruppo. Il Rimini, -prosegue la nota- conferma che sono già in corso delle trattative per la cessione delle quote societarie, condotte con la massima serietà e nel pieno rispetto della riservatezza”.
Dietro alla possibile ennesima cessione del Rimini ci sono diverse situazioni che si stanno muovendo. Stefano Giammarioli recentemente ha parlato di una telefonata tra la società e i rappresentanti di un gruppo quotato in borsa e con affari a livello internazionale. Inoltre si parla anche di un esteso numero di professionisti riminesi che avrebbero a cuore le sorti del Rimini Calcio e avrebbero già avuto contatti con i rappresentanti del comune. A Rimini c'è grande fermento e significativo interesse, manca ancora la credibilità e la sostanza, e i tempi sono molto molto ridotti.