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Così Bearzot si è inventato l'Italia Mondiale

11 lug 2017
Bearzot in trionfoCosì Bearzot si è inventato l'Italia Mondiale
Così Bearzot si è inventato l'Italia Mondiale - Sono passati 30 dalla finale con la Germania Ovest
L'urlo più famoso della storia del calcio ha 30 anni. Come i gol di Pablito, i dribbling di Bruno Conti, le alchimie di Bearzot e tutta la magia di un Mondiale nato tra mille tensioni e finito in trionfo. In Spagna si affaccia una povera Italia uscita malconcia dal ciclone scommesse, e destinata si dice, a vita breve. La cattiva partenza innesca il resto. Nasce il silenzio stampa, istituto poi abusato in seguito, ma che funziona e serve al Vecio per isolare il gruppo da attacchi ed editoriali diciamo poco carini. La lite sui premi e il sommo Brera che parlò di "peseteros". Insomma il capolavoro nasce dove c'è tutto per una disfatta epocale, nasce dai silenzi di Zoff, dall'equilibrio di Scirea, dalle notti insonni di quelli che saranno definiti i coyote. Nasce da Franco Selvaggi che non vede mai il campo, ma suona divinamente la chitarra e fa gruppo. Nasce dalla madre di tutte le partite. Al Sarria, in uno stadio che non c'è più contro il più bel Brasile di sempre, che non c'è più. Serve solo vincere alla piccola Italia che nel frattempo però si è sbarazzata dell'Argentina campione in carica e con il giovane Maradona in batteria. Paolo Rossi cancella amnesie e dubbi e fa sempre gol al povero Valdir Perez, portiere improvvisato nell'unico ruolo nel quale il grande Brasile è poca cosa. Due volte ripresi, gli azzurri si inventano il nuovo vantaggio e Dino Zoff che ne ha più di quaranta e ha dovuto leggere da qualche parte anche di un calo di vista, le prende tutte e porta la squadra in semifinale. Una passeggiata di salute contro la sorpresa Polonia e l'ultimo atto contro la mezza Germania, quella che un mondo fa era dell'Ovest. E' la notte del Santiago Bernabeu, del sogno, del vaffa presidenziale a Cabrini che sciupa un rigore. Ma sarà la notte dell'urlo, delle lacrime di Bearzot, della voce di Nando Martellini consegnata all'immortalità. Sarà una notte rimasta unica fino a Berlino, quando di anni ne erano già passati 24. E' stata la notte del bagno nelle fontane, dell'amnistia, di un paese colorato di tricolore e degli abbracci e di feste spontanee organizzate ovunque quando i social erano lungi a venire e incontrarsi di persona era più bello, era più Mondiale.

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