Debiti e cancelli chiusi: così muore il calcio a Modena

Lontani i tempi della serie, oggi non c'è spazio nemmeno per la partita contro il Mestre. Il Modena Calcio non c'è più, chiuso fuori dal Braglia dopo la revoca della convenzione con il Comune per le ormai note vicende. Scene da basso impero, un'emulsione di malinconia e rabbia con giocatori in paziente e vano attesa e Capuano un po' capopopolo e un po' cavaliere disarcionato. Striscioni e cori contro Caliendo e Casari, mentre il gruppo si ingrossa e comprende anche i sostenitori del Mestre scesi a Modena si per far tre punti, ma farli sul campo e non così. Va in scena un vero e proprio funerale. Sul fronte delle trattative societarie, al momento non ci sono aggiornamenti sostanziali. Tutto è fermo al contratto preliminare firmato con l'imprenditore varesino Aldo Taddeo. Antonio Caliendo ieri si trovava a Montecarlo, lontano dal Braglia e da problemi che dovrebbero essere essenzialmente suoi. Semplicemente si è limitato ad annunciare novità entra un paio di giorni, disco che suona e ormai sono un paio di anni. E mentre è in arrivo una penalizzazione forte per la squadra, il calendario fissa per domenica prossima un altro impegno casalingo. Un Modena-Albinoleffe che salvo miracoli non si giocherà. E per regolamento al terzo forfeit il club sarà escluso dal campionato.

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