"Il calcio ai calciatori, non ai manager". Luis Figo parte da qui, da questa frase pronunciata in più di un'occasione da Michel Platini, l'uomo dato per favorito alla successione di Sepp Blatter sino a qualche mese fa, salvo poi fare un passo indietro e rinunciare di fatto alla contesa per la poltrona della FIFA, preferendogli portare a compimenti il proprio lavoro e i propri progetti al board della UEFA.
Il bisogno di cambiamento è avvertito e condiviso anche da Figo, che ne fa la ragione principale del suo manifesto, presentato nella cornice di Wembley: "Non sono un di quegli uomini che amano agire nelle retrovia rifiutando l'azione. Voglio un nuovo stile nella gestione e conduzione della FIFA che possa ristabilire trasparenza, cooperazione e solidarietà" - ha chiosato il lusitano, che chiude sottolineando come "non sarà un obiettivo raggiungibile rapidamente, in quanto richiede cambiamenti radicali".
Tra questi sottolinea:
Il bisogno di cambiamento è avvertito e condiviso anche da Figo, che ne fa la ragione principale del suo manifesto, presentato nella cornice di Wembley: "Non sono un di quegli uomini che amano agire nelle retrovia rifiutando l'azione. Voglio un nuovo stile nella gestione e conduzione della FIFA che possa ristabilire trasparenza, cooperazione e solidarietà" - ha chiosato il lusitano, che chiude sottolineando come "non sarà un obiettivo raggiungibile rapidamente, in quanto richiede cambiamenti radicali".
Tra questi sottolinea:
- La FIFA dovrà stanziare investimenti finanziari destinati al settore di base a livello mondiale;
- Del miliardo e mezzo di dollari detenuto dalla FIFA come riserve liquide, suddividerne un miliardo tra le federazioni nazionali;
- Allargare la partecipazione alla Coppa del Mondo da 40 a 48 nazionali;
- Creare un Consiglio consultivo per la presidenza e riconfigurare l'appartenenza al Comitato Esecutivo.
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