Forli-Virtus Vecomp 0-2

A Forlì piove. E dopo la partita c'è un po' di burrasca. I primi problemi da affrontare dopo la seconda sconfitta consecutiva sono quelli del gol. La squadra non segna più. E quello che fa Docente al debutto non vale. Sembra comunque una buona partenza, Petrascu scappa o tira o la mette, Docente c'è per il tap in e poi quando gira male gira male fino in fondo e ci si mette anche la traversa. La bega però non è tanto la sfortuna, ma il modo in cui il Forlì esce progressivamente di partita dando coraggio ad una Virtus bella coperta e comunque arrivata al Morgagni con ambizioni di far un bel pari. L'ultima roba alla forlivese di una certa consistenza è l'unico fuorigioco sbagliato dai veneti, ma l'incertezza di Sanpaolesi che nel dubbio tiro o vado avanti, si fa rimontare.
Quello che succede nella ripresa è abbastanza intuibile. Il centrocampo di Bardi non ha cambio di passo e, pare, nemmeno quel morso che sarebbe necessario. Ma al di là del colpo di testa di Docente, i galletti si vedono solo quando protestano con l'arbitro che in realtà non è che li tratti benissimo. Passa una Virtus più disinvolta e più sul pezzo. Bella azione finalizzata da Scapini sul gol del quale resta il dubbio di un possibile fuorigioco. Che se c'è non è facile da pescare. I padroni di casa mancano nella reazione e in panca l'allenatore con il posto più sicuro del mondo (Luigi Fresco è curiosamente anche il Presidente) la gioca bene e di personalità. Congela la palla e rischia zero. Va vicinissimo a chiuderla almeno un paio di volte e la chiude davvero con Peroni in pieno recupero. In realtà però è già chiusa da un pezzo. Come la porta dello spogliatoio del Forli dalla quale esce solo il diesse Cangini.

Roberto Chiesa

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