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Gravina: "Non posso essere il becchino del calcio italiano"

Il presidente della FIGC lancia l'allarme sul futuro del calcio italiano, nel caso non si riprenda a giocare

20 apr 2020

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina lancia l'allarme sul futuro del calcio italiano: "Fermarsi ora sarebbe un disastro. Se il calcio non riparte, ci sarebbe un pesante impatto negativo, sul settore ma anche sul Paese, visto che movimentiamo circa cinque miliardi di euro. Non ho mai preso in considerazione l'idea di fermarci - ha aggiunto Gravina - non posso prendermi questa responsabilità. che lascio al governo. Non posso essere il becchino del calcio italiano".


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