Per il Rimini non era una partita come le altre. Sia perché il Perugia è la squadra più vicina in classifica – in piena crisi e con appena 3 punti – sia perché sulla panchina del Grifone siede quel Piero Braglia che per diverse settimane ha guidato i romagnoli, pur senza prendere parte alle gare ufficiali, prima di lasciare vista la delicata situazione societaria. Sfide e situazioni che hanno dato spinta a un Rimini che espugna il Curi e si avvicina alla linea di galleggiamento, portandosi a -2. Nonostante un ulteriore punto di penalizzazione, da -11 a -12, i ragazzi di D'Alesio hanno quasi azzerato il tutto. Trascinati da capitan Tomas Lepri che, dopo un avvio in sofferenza, trova il gol che si rivelerà quello da 3 punti al 25': la difesa perugina non allontana e il 98 buca Gemello con il mancino all'angolo basso. Prima e dopo l'1-0 Rimini c'è quasi solo il Perugia che però pecca di precisione, come quando Matos è tutto solo sul traversone di Kanoute ma non inquadra lo specchio della porta in tuffo.
La ripresa si apre con il destro dal limite di Capac, alto non di molto. Poi tornano a farsi vedere i padroni da casa con le conclusioni da fuori: Vitali blocca quella di Kanoute, mentre quella di Tumbarello s'impenna sopra la traversa. La chance più importante per il possibile 1-1 con l'incornata di Giraudo, di poco a lato. Il Perugia s'innervosisce – così come il pubblico che fischia sonoramente – gli ospiti gestiscono fino al 90' e rientrano in Riviera con un successo fondamentale: il Rimini è più vivo che mai.