Per la prima volta in questo Europeo l'Italia dei record soffre e lascia fare la partita alla Spagna ma vince “da Italia” con grinta, forza di volontà e voglia di non mollare mai. Già dall'inno di Mameli cantato a squarciagola verso il cielo di Wembley. Il match, invece, è ostico: le “Furie Rosse” fanno possesso, gli Azzurri ripartono in contropiede. Come quando Emerson Palmieri anticipa Unai Simon in uscita ma né Immobile né Barella riescono a trovare il tempo giusto per battere a rete. Sull'altro versante Gigio Donnarumma è in formato super e neutralizza il rigore in movimento di Dani Olmo, salvando l'Italia. Che fa male sempre a sinistra: il solito Emerson sale “alla Spinazzola”, botta sul primo palo che si stampa sulla traversa e termina sul fondo.
Ripresa. Oyarzabal scarica per Busquets ed il tentativo del centrocampista del Barcellona passa a centimetri dalla porta di Donnarumma. Poi Barella allarga per Chiesa: diagonale tenuto lì da Unai Simon. Ma sarà il preludio al vantaggio degli uomini di Mancini: Immobile lotta tra la difesa spagnola, Chiesa arriva a rimorchio e con il celebre “destro a giro” non lascia scampo all'estremo difensore spagnolo. Lo spicchio italiano impazzisce, l'Italia va avanti grazie al gioiello del 14. Secondo centro all'europeo, entrambi a Wembley ed entrambi nella stessa porta. La Spagna non ci sta: Koke inventa, Oyarzabal sfiora soltanto e se lo mangia. Chiesa, invece, è scatenato: slalom in area e servizio per il neo-entrato Berardi che obbliga Unai Simon alla respinta con il ginocchio. La partita rimane sul filo dell'equilibrio e ci torna in termini di punteggio ai -10: Morata duetta con Dani Olmo e batte Donnarumma. L'uomo più criticato dagli spagnoli regala l'1-1 e i tempi supplementari alla sua squadra. Non succederà quasi nulla, fatta eccezione per più di qualche mischia in area di rigore azzurra e il possibile 2-1 di Berardi cancellato per l'off-side dell'esterno del Sassuolo. Si va ai rigori: Locatelli sbaglia immediatamente, Dani Olmo lo imita calciando alle stelle. Poi tutti a segno fino a quando non arriva il turno di Morata: Donnarumma indovina l'angolo e lascia il match point nei piedi di Jorginho. Mai soluzione fu più azzeccata: il centrocampista del Chelsea va con estrema freddezza, spiazza Unai Simon e lancia i suoi alla finalissima, alle porte dell'Olimpo. Per entrarci, serviranno altri 90 (o forse più) minuti da grande Italia.
