SERIE C

La Vis Pesaro batte 4-0 un Pescara senza guida

Terzo ko in fila per un Delfino privo di Zeman, operato e fuori a tempo indeterminato.

Con Zeman in sala operatoria e fuori a tempo indeterminato, un Pescara sempre più alla deriva si scioglie anche al Benelli. È 4-0 per la Vis Pesaro che conferma il buon andamento – un solo ko in 13 turni – e si porta, in attesa del Sestri, a +4 dai playout. Sono tre ko in fila invece per un Pescara sceso a -8 dalla Carrarese terza e, ora, chiamato a una scelta complicata: per Zeman, 77 anni a maggio, l'intervento è andato bene, però, tra riposo e riabilitazione è facile che la sua stagione sia chiusa o quasi. Ora sta alla società decidere se proseguire col suo vice Bucaro o virare su un nuovo profilo.

Venendo alla partita, la Vis se l'accomoda già in un primo tempo a senso unico: Pucciarelli in area da Mamona, l'aggancio non riesce e Plizzari si getta a bloccarla. E allora, al giro dopo, Pucciarelli fa tutto da sé: azione a rientrare da sinistra, corridoio tra Squizzato e Pellacani e tocco a giro del vantaggio.

Quindi angolo di Di Paola, torre di Gian Marco Neri e raddoppio di Karlsson, con Plizzari che evita l'autorete di Meazzi ma può poco sulla ribattuta dell'islandese. E sull'asse Pucciarelli-Di Paola va a segno pure Mamona, c'è però un fuorigioco a invalidare il tutto. Tris rimandato al cambio campo, perché già al 48° Mamona sfonda a destra su Moruzzi e imbuca, con Karlsson a stoccare per doppietta e lucchetto.

Eppure è proprio qui che il Pescara, finalmente, reagisce, grazie a Dagasso: il fresco subentrato ci prova due volte al volo dalla distanza, la traversa prima e il paratone di Filippo Neri poi gli negano l'accorcio. Quindi c'è il prorompente affondo di Floriani a servire in area Cangiano, destro e incrocio dei pali a sottolineare come, al di là di tutto, proprio non sia serata.

E allora la Vis sigilla: Molina dentro, Pucciarelli liscia, Rossetti carica e l'appena entrato Da Pozzo ribadisce in rete la respinta di Plizzari, firmando il poker. Per il Pescara nemmeno la gioia del gol della bandiera, con Neri di nuovo prodigioso sulla conclusione ravvicinata di Mesik, pescato da una punizione di Cangiano deviata dalla barriera.

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