Lega Pro: harakiri San Marino, il Santarcangelo vola

5 minuti per suicidarsi in bello stile e se non proprio compromettere il campionato, magari indirizzarlo. Il San Marino sceglie la morte violenta dopo aver a lungo cullato l'idea di poter vincere il derby. La sbloccano in fretta i Titani: Cruz spara dall'angolo, il muro attutisce ma la palla si smorza in rete. Il Santarcangelo reagisce in fretta e bene: Obeng manda Guidone, il tocco morbido è fuori di poco. Spingono i padroni di casa, ancora Guidone chiama Caio Secco alla parata. Verso l'intervallo Cuttone spera nel pari ma la squadra ha speso tanto e andare al riposo sotto di uno non è il massimo della vita. E così il secondo tempo comincia a ritmi più bassi e pare un po' più semplice per il San Marino tenere un risultato fondamentale per riaprire il campionato. E' così fino al minuto 85 quando i padroni di casa hanno pochissimo da perdere e anche il centrale Olivi si spinge avanti. Fa di qui. Con movimento da consumato attaccante si stacca sul secondo palo. Il pari potrebbe essere il massimo della vita, ma qui la fragilità mentale del San Marino fa la differenza al cospetto di una squadra che la gestione Cuttone ha rigenerato anche in autostima. E' il novantesimo esatto quando il tuffo di Guidone ribalta il mondo è manda il San Marino all'inferno. Graziani un secondo prima del fischio finale infierisce e va a referto anche la terza volta quando il succo del derby è già stato spremuto. Il Santarcangelo ha un passo da play off, il San Marino si aggrappa al duello con la Pro Piacenza per evitare la retrocessione diretta.

r.c.


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